La Palombella, dolce della tradizionale pasquale della provincia di Rieti è una ciambella ricoperta da granella di zucchero con al centro un uovo sodo.
In tempi antichi il Sabato Santo si era soliti portare la Palombella in chiesa per farla benedire e mangiarla durante la colazione pasquale.
La preparazione, impegnava le massaie per l’intera giornata, infatti di buon mattino scioglievano il lievito di birra fresco in poco latte e aromatizzavano l’olio evo con la buccia grattugiata di un’arancia e di un limone.
Successivamente montavano le uova con lo zucchero, aggiungevano l’olio aromatizzato, la farina, il lievito, il liquore alla sambuca e un po’ di cannella.
Lavorano finché non ottenevano un impasto liscio, che facevano lievitare in un luogo tiepido finché non raddoppiava volume. A fine lievitazione lo suddividevano in contenitori rotondi, inserivano al centro un uovo sodo e spennellavano la Palombella affinché lo zucchero rimanesse attaccato e il dolce a fine cottura fosse colore dell’ambra.
Iniziava così una seconda lievitazione della Palombella per poi essere infornata per circa venti munti. Oggi tutto è più semplice, perché tra robot da cucina o impastatrici i tempi di realizzazione si sono ridotti e si ottengono dolci altrettanto buoni che gratificano il palato di tutti.
Per chi vorrà cimentarsi ecco di seguito le dosi:
per 3 palombelle
200 gr di farina 00
350 gr di farina manitoba
200 gr di zucchero
150 ml di olio
2 uova
40 gr di lievito di birra (fresco)
200 ml di latte
1/2 bicchiere di Sambuca
1 cucchiaino di cannella (in polvere)
1 arancia e 1 limone (la scorza grattugiata)
1 presa di sale
3 uova rassodate