Isole Ponziane e il navigar ci é dolce in questo mare

Il desiderio di rimetterci in barca, che ha iniziato a risvegliarsi con il tepore primaverile e con il mare che indossa il vestito delle grandi occasioni, ha finalmente lasciato il posto alla realtà. E non importa se amiamo lasciarci trasportare dal vento che gonfia le vele o da potenti motori, quello che conta è levare l’ancora e mollare gli ormeggi con un bagaglio molto essenziale, una cambusa ben rifornita e compagni di viaggio ideali, e lasciare a terra il pesante fardello della routine quotidiana con i suoi doveri, i suoi impegni, la frenesia che a fine giornata ci lasciano l’amara consapevolezza di non avere vissuto neanche un attimo di serenità e di felicità.

Ponza

Il mare, quello aperto, quello più pulito e trasparente, quello ricco di vita sommersa e in superficie, è lì che ci aspetta per farsi ammirare con l’orgoglio di chi sa di essere qualcosa di meravigliosamente unico e di potere offrire sensazioni ed emozioni indimenticabili.

Si ma, dove fare rotta? Che sia per una gita, per un weekend o per una lunga vacanza questo è l’ultimo dei dubbi che ci può assalire perché il mare del Lazio è uno di quelli che ha nel suo forziere un vero e proprio gioiello, le Isole Ponziane, dove il tempo è diluito e scandito con tempi diversi, regolati solo dal vento, dal sole e dal mare. Ponza, Ventotene, Palmarola, SantoStefano, Zannone hanno tanto in comune e tanto che le differenzia l’una dall’altra e, quale che sia la prima tappa, non ne trascuriamo nessuna perché torneremmo a casa con il tarlo di non avere dato l’ultimo colpo di pennello a un’opera d’arte.

Ponza ci accoglie con il suo porto borbonico, sovrastato dal multicolore centro storico, cuore pulsante della vita mondana, ma un periplo dell’isola ci permette di scegliere quale delle tante rade, baie e calette sia la più adatta per gettare l’ancora e goderci il sole, la pace ed il silenzio rotto solo dal dolce fruscìo delle piccole onde, da cui ammirare bellissime grotte marine, i faraglioni, le insenature e le piccole spiagge, pareti a picco sul mare: Cala Feola, Cala Felce, Cala del Core, Cala d’Inferno, Cala dell’Acqua, Cala Gaetano, il Frontone e ancora Punta Capo Bianco, tanto amata da Federico Fellini che vi girò alcune scene di Satyricon, Punta della Madonna, Punta Incenso, Bagno Vecchio, i faraglioni di Lucia Rosa e del Calzone Muto.

Isola di Ponza

Anche se consideriamo la barca la nostra casa e il mare il nostro mondo cediamo anche solo per qualche ora alla tentazione di mettere i piedi a terra per un semplice aperitivo, una cena romantica, una passeggiata, un tour dell’isola in bicicletta.

L’alba del giorno dopo deve trovarci pronti per nuove tappe: a 7,3 miglia marine dal porto di Ponza ci aspetta la disabitata Palmarola per farci provare l’emozione di posare i nostri occhi sulla gemma dell’Arcipelago, un’isola che Folco Quilici considera una delle terre emerse dal mare più belle del pianeta. L’isola cattura tutto il nostro stupore con le sue rocce vulcaniche multicolori, le acque trasparenti e profonde, i fondali con pareti coperte di gorgonie e alghe rosse, praterie di posidonia, massi e macigni tappezzati di una variegata flora marina. Un vero paradiso per gli amanti delle immersioni e della fotografia subacquea, e per l’infinità di pesci, molluschi e crostacei con cui è molto facile venire a contatto.

 

Isola di Zannone

Isola di Zannone

Prua verso Zannone, appendice insulare del Parco Nazionale del Circeo a circa 6 miglia dal porto di Ponza, anch’essa deserta e con unica possibilità di sbarco, ma con condizioni di mare ottimali, a Punta del Varo. La sua circumnavigazione ci offre lo spettacolo di una “collinetta” completamente immersa nella tipica vegetazione mediterranea, sosta ideale per migliaia di uccelli migratori.

Il mare calmo e la leggera brezza dell’imbrunire ci invitano a proseguire la nostra vacanza dirigendoci verso Ventotene, che raggiungiamo dopo avere percorso poco più di una ventina di miglia in direzione sud-est. Insieme a Ponza è l’unica isola abitata dell’arcipelago e, come la sua sorella maggiore, ha da offrire mare e scorci da sogno. Anche se da anni si è aperta al turismo in maniera importante, conserva l’invidiabile peculiarità di essere rimasta un luogo dove natura e ambiente sono ancora signori e padroni.

Panoramica su Ventotene

Anche qui veniamo presi da una sorta di imbarazzo nel momento di scegliere dove fermarci: da Cala Rossano, con il porto nuovo, a Cala Nave, da Calabattaglia a Punta dell’Arco, dal Semaforo a Maggio di Terra, da Punta Pascone a Cala Parata Grande e Punta Eolo é tutto un susseguirsi di bellezza e di luoghi di grande suggestione, che si possono apprezzare pienamente solo navigando lentamente tutt’intorno l’isola. Aspettiamo di goderci gli splendidi colori del sole che tramonta fino a scomparire dietro il promontorio del Circeo e un rinfrescante bagno serale nel mare calmo, e poi facciamo una puntatina al borgo, con i suoi angoli dove il tempo sembra essersi fermato.

Ultima tappa del nostro vagabondare per mare è Santo Stefano che condivide con l’isola madre, da cui dista appena un miglio marino, l’Area Marina Protetta Riserva Naturale Statale di Ventotene e Santo Stefano. Una piccola isola dominata dalla mole imponente dell’ex Ergastolo di Stato di origine borbonica.

Certo, non è da tutti avere la fortuna di possedere un’imbarcazione per vivere per qualche giorno questa splendida esperienza, ma questo non deve essere motivo per rinunciarci perché pressoché in tutte le città costiere della Riviera di Ulisse, ci sono charter nautici dove è possibile noleggiare motoscafi, yacht, barche a vela di ogni tipo e stazza, anche con equipaggio per non avere nemmeno il pensiero di stare al timone e dei piccoli e grandi doveri a cui la vita a bordo ci chiede di assolvere.

…e il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni (Cristoforo Colombo)

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