Dicembre è iniziato, le Feste si avvicinano. È tempo di mettere mano ai ricettari e imbandire le tavole per godersi i dolci tradizionali del Natale. Assaggiamo il lato più dolce della Ciociaria, percorriamo le strade più golose di uno spicchio di Lazio dall’antica tradizione culinaria contadina.
Ad Alvito il protagonista è il torrone con una storia di quasi 300 anni. La pasta reale alle mandorle è ricoperta di cioccolato fondente e custodisce pistacchi, bergamotto, cacao, canditi, pinoli e rum. È l’orgoglio dell’antico borgo nella valle di Comino!
Il Panpepato di Anagni unisce noci, pinoli, uvetta, mandorle, nocciole e cioccolato per creare una golosità davvero unica e semplice da preparare. Tutti gli ingredienti sono amalgamati insieme con sapienza e, dulcis in fundo, una spolverata di pepe nero rende unico il dolce.
C’è un dolce natalizio tipico nei borghi dei monti Ernici e a Guarcino, il Serpentone. Si narra che questo dolce avvolto in una sfoglia di pasta arrotolata, abbia antiche origini pagane. Il ripieno di cioccolato è ricco di frutta secca e candita. Croccante fuori e morbido dentro, ha tutto il sapore del Natale ciociaro!
Come si può dimenticare a Natale di mettere in tavola gli amaretti di Guarcino? Si narra che la ricetta fu donata a una famiglia di Guarcino da un frate per ringraziare dell’ospitalità ricevuta. Composti di mandorle dolci e amare, albume d’uovo, zucchero e ostia, gli amaretti si distinguono da altri biscotti simili per la morbidezza, il sapore delicato e la forma leggermente ellittica.
A Supino non è Natale se non ci sono i canascionetti, una vera ghiottoneria! Preparati con castagne, ceci, noci, nocciole e miele, i canascionetti hanno una consistenza friabile e assomigliano a dei ravioli. L’impasto è aromatizzato con noce moscata e una manciata di pepe, prima essere infornato.
Riuscite a resistere al dolce Natale in Ciociaria? Noi no!