Un tempo pianta ornamentale da giardino, il kiwi ha origini cinesi. Arriva in Italia negli anni ’70 e l’Agro Pontino è tra le prime aree nello Stivale a ospitare impianti specializzati per la coltura dell’actinidia. Nel 2004, il kiwi di Latina riceve il riconoscimento europeo di Indicazione Geografica Protetta (IGP).

Si chiamava Uva Spina Cinese. Importato dai missionari in Nuova Zelanda all’inizio del Novecento, fu così apprezzato che, a metà degli anni ’50, fu ribattezzato ‘kiwi’, come l’uccello che simboleggia lo Stato sul Pacifico. Oggi la Nuova Zelanda è tra i principali produttori mondiali di questo particolarissimo frutto, insieme a Italia, Stati Uniti e Grecia, sebbene solo dal Dopoguerra sia considerato un frutto commestibile.

Il kiwi di Latina IGP ha delle caratteristiche organolettiche che lo rendono un prodotto d’eccellenza del Lazio, coltivato in 24 comuni che ricadono nel territorio di Latina e di Roma, tutti con un clima temperato-umido, assenza, o quasi, di gelate, un suolo ricco di minerali di origine vulcanica e, al tempo stesso, sabbioso.
La raccolta dei kiwi è tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre e si trovano sul mercato fino a maggio nelle categorie “ex-tra” e “I”, con la sottile buccia color bruno chiaro e fondo verde, ricoperta da una fine peluria, e la polpa verde smeraldo dal gradevole sapore dolce-acidulo.

La Sagra del Kiwi a dicembre è organizzata dal Consorzio I.G.P. Kiwi Latina e dall’Associazione S.O.I. Città della Frutta.

Più spesso degustato solo o nelle macedonie, il kiwi è ottimo anche in marmellate, confetture, dolci, gelati, succhi, sciroppi e liquori. Divenuto piatto tipico della Città di Latina nel 2012, vi suggeriamo di assaggiare gli Gnocchi di semola e kiwi ai profumi pontini.

 

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