Per chi vuole fare un viaggio nel tempo, oltre che nello spazio, il luogo giusto è il Lazio. Non solo per le millenarie vestigia della città di Roma o per le tombe etrusche di Cerveteri e Tarquinia. C’è una storia non troppo recente, quella tra il 1400 e il 1500, la cui memoria rivive in alcuni luoghi come il Forte Sangallo di Civita Castellana. Tra le più importanti e meglio conservate opere militari realizzate dallo Stato pontificio. Luogo che ha visto passaggi illustri come quello dei Borgia e passaggi oscuri come quello del brigante Gasbarrone.
Edificata sui resti di una preesistente rocca medievale, per secoli ha difeso e reso inespugnabile Civita Castellana e, al tempo stesso, ha testimoniato vistosamente la presenza del potere pontificio sul territorio. Oggi è testimone illustre della bellezza dei nostri territori.
Un’opera monumentale, che porta una firma blasonata, quella del celebre architetto e ingegnere militare Antonio Giamberti da Sangallo, detto il Vecchio. La rocca resterà alla storia come uno dei suoi massimi capolavori.
Fu dimora papale fino agli inizi del 1800, dopo di che sarà usata come carcere politico e dal 1846 al 1861 come carcere militare; a partire dal 1905 casa circondariale del Regno d’Italia.
Il lungo periodo di decadenza seguito alla dismissione del carcere nel 1961 terminerà alla fine degli anni Sessanta con il restauro conservativo dell’edificio e la destinazione a sede del Museo Archeologico dell’Agro Falisco.
La bellezza nella bellezza. E’ esattamente così perchè la straordinaria ricchezza di materiali archeologici rinvenuti nel territorio falisco, nel corso delle campagne di scavo effettuate a partire dagli ultimi decenni del 1800, hanno reso necessario un punto di raccolta. Quale luogo migliore del Forte Sangallo? E chissà quanto orgoglioso sarà stato “il Vecchio” ad averne appreso la notizia!
L’attuale percorso espositivo del Museo archeologico dell’Agro Falisco si articola in nove sale, situate al piano nobile del palazzo, esattamente negli ambienti che nascono come gli appartamenti papali, allestite secondo criteri di ordine topografico e cronologico.
Vi è documentata la ricca produzione ceramica del centro principale del territorio, Falerii Veteres, l’odierna Civita Castellana, con testimonianze che vanno dai reperti più antichi a decorazioni graffite e plastiche, a quelli del IV e III secolo a.C., realizzati a vernice nera, argentata, sovradipinta e a figure rosse, quest’ultima presente con opere di altissimo livello qualitativo.
Non mancano oggetti provenienti dai diversi santuari della città e del territorio. Oltre alle terrecotte architettoniche e a quelle votive, significative sono le testimonianze e i reperti relativi alle sfere di influenza dei diversi culti, tra cui quelli di Apollo, Minerva, Giunone, Mercurio, e di altre divinità associate. Tali culti sono documentabili sin dalle fasi più antiche dello sviluppo dell’Agro Falisco e del centro urbano di Falerii Veteres.
Poi ci sono i reperti provenienti da altri importanti luoghi: Corchiano e Narce. Da quest’ultimo centro, in particolare dalle sepolture risalenti all’VIII e VII sec.a.C., proviene il vasellame in bronzo e alcune tra le più antiche ceramiche greche d’importazione.
Tra le particolarità che vi troverai: un cranio con la dentatura in oro ancora ben definita, un carro romano, unico al mondo, modello ripreso in età imperiale, di un incredibile bellezza.