Il Carnevale storico di Civita Castellana è un vero e proprio inno alla libertà e all’allegria. La sua storia è ultrasecolare: dai salaci canti fescennini, allo statuto comunale sancito nel 1566, il documento più antico che attesta l’esistenza del Carnevale civitonico, oggi l’evento è tra i più attesi spettacoli della cittadina alla cui organizzazione partecipa con passione l’intera comunità.
Sebbene non esistano documenti che diano informazioni esatte sulle origini delle prime forme di festeggiamenti, sappiamo con certezza che nel corso del Medioevo fecero la comparsa per la prima volta le figure dei giullari e buffoni con la funzione di animare e trascinare l’intera città nell’euforia collettiva.
Ancora oggi tutti gli spettatori, dai più grandi ai più piccoli, sono protagonisti della grande festa della Città che Balla, sia tra le sfilate dei carri allegorici sia tra i gruppi mascherati.
I carri allegorici che sfilano durante le giornate di festa sono vere e proprie opere d’arte in cartapesta, progettate e realizzate dagli artigiani locali. Nel corso degli anni i carri sono diventati sempre più grandi e tecnicamente più sofisticati, frutto di ricerca e di grande passione.
La festa inizia ufficialmente il 17 gennaio di ogni anno con l’arrivo di O’Puccio in piazza Matteotti accompagnato dalla banda folkloristica La Rustica con la classica divisa rosso blu e gli strumenti musicali più inconsueti.
O’Puccio è il grande protagonista del Carnevale di Civita Castellana, un gigante di cartapesta che al termine dei festeggiamenti, nella notte di martedì grasso, viene dato pubblicamente al rogo mettendo la parola fine a ogni follia in maschera.
Lo spettacolo artistico vede i suoi momenti principali nelle sfilate dei carri allegorici, un lungo serpentone artistico animato da una moltitudine di figuranti in costumi variopinti che attraversa le vie del centro storico tra goliardate, musiche, balli e contagiosa allegria.
Non è Carnevale a Civita Castellana se non si festeggia con le ricette tradizionali tipiche di questo periodo dell’anno. Immancabili sono i frittelloni, delle sfogliatine sottili spolverate con pecorino e pepe. I frittelloni sono tipici del viterbese e dell’Agro Falisco dove si possono trovare chiamati con nomi diversi. Freddi o caldi, sono sempre buoni.