Nel cuore della Riserva Naturale Selva del Lamone, sulla via Francigena del Nord, Grotte di Castro ha ancora molte testimonianze delle sue origini antichissime, come le tombe etrusche del VII e VI secolo a. C. nella necropoli di Pianezze, e quelle nella necropoli Cento Camere.
Il borgo è a 45 km da Viterbo e 145 da Roma, nella parte settentrionale di un antico cono vulcanico della catena dei Monti Volsini. In questo borgo aggrappato ai monti si può ammirare la Basilica di Santa Maria del Suffragio del 1625, con il suo particolare Antiquarium, Palazzo Innocenzo Iuzzi e il Palazzo del Vignola, sede del Museo Civita, che conserva del progetto vignolesco il portale, le 5 finestre in nefro del primo piano e la suggestiva scala a chiocciola. Interessanti anche la Chiesa di San Pietro apostolo dell’anno Mille e la Fontana Grande.
I duemila ettari della Riserva Naturale Selva del Lamone (1994) sono immersi in uno dei boschi più selvaggi della Tuscia, ricchi di resti archeologici risalenti all’Età del Bronzo, all’epoca degli Etruschi e al Medioevo.
Ottima per preparare gli gnocchi al ragù, la patata dell’Alto Viterbese IGP è un prodotto tipico dal curioso colore viola, festeggiata alla sagra nel mese di agosto. Sulla Strada dei Vini dell’Alta Tuscia, caratteristici sono i vini Colli etruschi Viterbesi o Tuscia DOC per accompagnare i fagottini al pecorino, la polenta con bujone di agnello e maiale e le pappardelle al cinghiale. Di rilievo la produzione di olio extravergine di oliva Tuscia DOP.
I Patroni SS. Flavio e Faustina si festeggiano il 7 maggio, lo stesso mese della Sagra del Tortello.