La sua fama ha raggiunto gli angoli più remoti del pianeta, è Greccio, dove San Francesco fece il primo Presepe Vivente al mondo. Greccio è tra I Borghi più Belli d’Italia.
Si narra che Greccio sia stata fondata da una colonia greca esiliata dalla propria patria. Il luogo venne scelto perché bello e per la posizione a 750 metri d’altezza, dunque difendibile. Il nome in origine fu Grecia, si racconta, per poi divenire Grece, Grecce e infine Greccio.
Era il 1223. Con l’aiuto di Giovanni Velita, fu scelta la grotta sul monte Lacerone dove dimorò San Francesco, così simile a quella di Betlemme. Lì fu costruita la mangiatoia con il bue e l’asinello. Secondo le agiografie, durante la Messa sarebbe apparso nella mangiatoia un bambino che san Francesco avrebbe stretto tra le braccia.
Il desiderio di San Francesco d’Assisi di diffondere in Italia l’emozione della Natività nella povertà fece prendere vita al primo Presepe Vivente nel 1223 a Greccio. Ottocento anni or sono, San Francesco e il suo amico Giovanni Velita lo idearono solo con il bue e l’asino davanti alla mangiatoia (proesepium), tutt’intorno gli abitanti di Greccio e i frati in preghiera. Il posto scelto è una grotta nella natura, oggi Cappella della Natività con l’affresco dei due Natali di Betlemme e di Greccio, su cui è sorto il Santuario. Da quel lontano 1223 la tradizione continua. Dal 1972, si rivive la magica notte del primo Natale nella suggestiva rievocazione, unica nel suo genere.
Il borgo medioevale è citato già nei documenti dell’XI secolo e conserva intatta la struttura tipica del ‘castrum’ fortificato, circondato da mura e torri. Spiccano i resti del Castello dell’XI secolo che serba in parte l’originaria pavimentazione e tre delle sei torri delle mura medievali. In cima al borgo domina la Chiesa Collegiata di San Michele Arcangelo, con tele e affreschi del Cinquecento e la curiosa torre campanaria staccata dalla chiesa, riedificata sui resti della maggiore delle torri di cinta.
Circondato da boschi di querce e lecci e da sorgenti, Greccio è immersa in un panorama molto suggestivo. La rete sentieristica di 20 chilometri consente di percorrere la montagna in totale sicurezza. Attraverso un sentiero si raggiunge la Cappelletta a 1200 metri d’altezza, il primo rifugio di san Francesco all’arrivo a Greccio nel 1209. Suggestiva la chiesa e bellissimo il panorama sulla Valle Santa reatina! Il Santuario è un poderoso complesso architettonico che sembra sorgere dalla nuda roccia.
Il Cammino di San Francesco è un percorso di interesse religioso e naturalistico che ripercorre le strade del Santo. La sua lunghezza complessiva è di 500 km. I santuari che fanno parte dell’itinerario originale sono quattro, idealmente disposti alle quattro estremità di una croce mistica: Fontecolombo, Greccio, Poggio Bustone e La Foresta. La visita del Santo si ricorda il 4 ottobre con il passaggio del “tamburello” che rievoca “il buongiorno buona gente” augurato dal Santo a tutti gli abitanti. Inoltre, nel Lunedì dell’Angelo si ricorda con la processione e sosta all’eremo Francescano, e il 2 agosto con le celebrazioni della festa del Perdono.
Tra le tante bellezze naturali, a Greccio si trovano varie sorgenti di acqua. Primeggia per purezza e leggerezza, l’Acqua minerale di Fonte Lupetta o Fonte del Lupetto, che scaturisce dalle rocce del Monte Peschio.
Per un’indimenticabile passeggiata ciclo-turistica. percorrete la pista ciclabile della Conca reatina. La via può essere percorsa sia in senso orario che antiorario sui suoi 22 km. Partendo dal centro di Rieti, attraversa la frazione di Chiesa Nuova, i comuni di Greccio, Contigliano e chiude l’anello oltrepassando il fiume Velino e la stazione ferroviaria di Terria.