La Fontana di Trevi, la più monumentale di Roma, costituisce una straordinaria fusione di architettura e scultura con elementi naturali, rocce ed acqua. E’ uno degli esempi più noti di arte tardo barocca: la grande forza della natura si integra con il massimo virtuosismo dell’ingegno umano. La gravità della pietra scompare nella dinamicità di sculture che sembrano protendersi verso gli osservatori. Al centro, il cocchio a forma di conchiglia è trainato da cavallucci marini e tritoni. Su di esso, imperiosa e solenne, si erge la statua di Oceano; intorno, in altre nicchie, le statue della Salubrità e dell’Abbondanza. Davanti alla fontana una gradinata ricurva con sedili forma una sorta di cavea.
La Fontana, dedicata al Mare, fu costruita da Nicolò Salvi, nel XVIII secolo, sulla facciata di Palazzo Poli durante il pontificato di Papa Clemente XII Corsini. La piazza di piccole dimensioni, su cui sorge la fontana, riveste grande importanza per Roma fin dai tempi di Augusto che, attraverso l’acquedotto dell’Acqua Vergine (Aqua Virgo), fece arrivare a Roma l’acqua corrente.
La zona del piccolo Rione Trevi lega il suo destino all’acqua. Ancora oggi gli scavi della “città d’acqua” sono visibili nei resti di una villa neroniana e di una grande cisterna.
Conosciuta nel mondo quale set naturale di grandi opere cinematografiche, come “La dolce vita” di Federico Fellini, anche grazie alla famosa scena del bagno di Anita Ekberg, Fontana di Trevi deve parte della sua notorietà, tra i turisti, a una tradizione popolare che invita, chi volesse tornare a Roma, a lanciare di spalle una monetina nella vasca. Oggi, le monete sono raccolte quotidianamente e destinate a opere caritatevoli.