Immersa nei boschi di castagno sui monti Ernici, Fiuggi racchiude le antiche Terme, il Golf Club e il lago “fantasma” di Canterno. Imperdibile, la festa delle Stuzze.
Nel centro storico di Fiuggi si cela un elogio alla Natura, un tronco d’albero vicino al parco Helmestedt. È lo “Scoiattolo” di Andrea Gandini, opera del giovane scultore romano.
Salite sul monte Cesino, un punto panoramico pinticchiato di ginestre, per godervi lo spettacolo a 360° sul borgo antico di Fiuggi fino al lago di Canterno. Sedetevi comodamente sulla Big Bench 328 di colore bianco e giallo e sentitevi infinitamente piccoli.
La pista ciclabile Paliano – Fiuggi è un percorso di circa 25 km che attraversa i borghi ciociari di Serrone, Piglio e Acuto, sulle tracce di una vecchia ferrovia. Dalle aree di sosta lungo il tragitto fino a Fiuggi si aprono suggestivi panorami naturalistici, in completo silenzio. Sulla pista ciclopedonale passa la 5ª Tappa Paliano – Anagni sulla Direttrice Prenestina – Casilina della Francigena del Sud. Fiuggi è anche sul Cammino di Benedetto, 300 km che uniscono Norcia a Subiaco e in ultimo a Montecassino.
“Io ò bevuto circa due mesi sera e mattina d una aqqua d’una fontana che è a quaranta miglia presso Roma, la quale rompe la pietra.”
Così Michelangelo elogiava nel Cinquecento l’acqua di Fiuggi. Ma già nel Medioevo Papa Bonifacio VIII ne faceva uso per curare la calcolosi renale. Il centro termale di Fiuggi è noto per “l’acqua che rompe le pietre”, acque oligominerali e disintossicanti che scorrono nei due stabilimenti, la Fonte di Bonifacio VIII e la Fonte Anticolana. La Fonte di Bonifacio VIII è predisposta alla cura vera e propria, da svolgersi al mattino. L’acqua della Fonte Anticolana propone la cura integrativa del pomeriggio.
Le Terme di Fiuggi sono tra le più antiche d’Italia come il quasi centenario Golf Club Fiuggi 1928, con le sue 18 buche nell’area termale, sul manto verde della Riserva Naturale del Lago di Canterno.
È tra Ferentino, Fiuggi, Fumone e Trivigliano che il Lago di Canterno è diventato il “lago fantasma”. Nel 1800, un inghiottitoio di questa conca paludosa si ostruì con i detriti. Fu così che le acque si riversarono nella parte più bassa creando un nuovo lago. Dopo giorni, mesi o anni, i detriti si discioglievano e si riaccumulavano e, all’improvviso, il lago spariva o riappariva, proprio come un fantasma.
Tra le feste più sentite c’è quella delle Stuzze, la rievocazione storica del “miracolo del fuoco di San Biagio” in onore del Patrono San Biagio Vescovo e Martire. Il 2 febbraio si accendono dei grandi falò in ricordo del rogo di San Biagio che nel 1298 salvò il borgo dall’esercito dei Cajetani, nemici della famiglia Colonna che governava il feudo di Fiuggi. Si narra che Anticoli di Campagna, come allora si chiamava Fiuggi, in quella notte della Candelora fu salvato dal Santo. Un grande rogo fece credere ai nemici di esser stati preceduti dai loro commilitoni.
Ogni anno al grido di “Viva San Biagio”, i rioni portano a spalla le “stuzze”, cioè rami e ceppi di legno secco, per farle ardere e illuminare la città di Fiuggi, come in quel 2 febbraio 1298.