Durante la celebrazione di questa festa, istituita dalle più antiche popolazioni del Lazio, tutti i popoli partecipanti deponevano le armi e salivano in processione lungo la Via Sacra che conduce sul Monte Cavo recando offerte alla divinità per raggiungere il tempio di Iuppiter Latiaris, dove, dopo la celebrazione dei sacri riti, aveva luogo un mensa sociale con al centro la consumazione della carne di un toro bianco.

Le Feriae Latinae avevano nel mondo antico un grande valore sociale e la sua riproposizione nasce anche dall’auspicio che tutti i partecipanti si sentano uniti da uno stesso comune passato, quale solida base per costruire il futuro.

Il “Console designato”, personaggio centrale della manifestazione, che nel passato non poteva partire per la Provincia senza aver indetto le Feriae Latinae, pena l’insuccesso della campagna militare, darà il via alla sfilata storica con i rappresentanti dei popoli latini.

Numerosi eventi si svolgono in vari comuni dei Castelli Romani delle iniziative in anteprima dal tema “Aspettando le Feriae Latinae” con conferenze, visite guidate, progetti archeologici e cene a tema.

In fine si svolge la Rievocazione storica in costume romano con la salita sulla Via Sacra, che pone al centro dell’attenzione tutte le arterie romane per riscoprirle, valorizzarle e farle conoscere al pubblico di tutta Italia.

Uno dei momenti culminanti della manifestazione è costituito, come ogni anno, dalla celebrazione dei Sacri Riti, con l’accensione del fuoco di Vesta, con le danze di purificazione e il Pasto Comunitario.

 

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