Vasco Rossi “lo dice alla luna”, Nino Manfredi prende tutte le stelle più brillarelle e un friccico de luna “tutta pe’ noi”, e Jovanotti si confida con la “luna di città d’agosto”… quanti hanno scritto, cantato e invocato la Luna sperando che i sogni divenissero realtà o per confessare i propri segreti, la rabbia, l’amore. Questo astro così lontano… così vicino.
Sono passati già 50 anni da quel lontano 20 Luglio 1969, quando l’Apollo 11 sbarcò sulla Luna. E 393.309 km di sogni sono divenuti realtà. Neil A. Armstrong, Edwin E. Aldrin e Michael Collins, sono i tre astronauti che affrontarono quest’impresa epica in uno spazio pressurizzato di appena 6,5 mq.
“Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità” le parole di Armstrong.
“Ha toccato, ha toccato il suolo lunare” furono le parole di Tito Stagno al telegiornale per raccontare il primo piede poggiato sulla Luna. In mondovisione, 600 milioni di spettatori erano a bocca aperta di fronte alle immagini che cambiarono la storia.
E come per incanto, a mezzo secolo dall’allunaggio, il cielo sembra soffiare insieme alle 50 candeline su un sipario che si apre su eventi straordinari che rendono la volta celeste ancor più scintillante.
Come nelle più appassionate dichiarazioni d’amore, il 16 luglio, la seconda eclissi lunare del mese farà “arrossire” la luna. E luna rossa sia alle 23:30, quella “Luna Rossa” cantata da Claudio Villa, poi da Frank Sinitra e resa internazionale da Renzo Arbore.
Ma non basta far arrossire una bella signora per dire d’averla conquistata. Quest’anno, neanche l’inno alla “Blue moon” di Billie Holiday basterà a pareggiare l’ode alle stelle scritta nel blu della notte: una pioggia di stelle tintinnerà a mezzanotte e mezza del 29 luglio. Sono le Delta Aquaridi le meteore nello sciame che vi farà esprimere tutti i desideri molto prima della fatidica notte di San Lorenzo, il 10 agosto. Stupore nello stupore, nei primi giorni di agosto s’incontrerà con lo sciame delle Perseidi, dipingendo l’atmosfera perfetta per i più agognati “baci stellari”!
Dunque il cielo fa la sua parte per far esplodere le nostre emozioni, ma noi dove possiamo vedere questi spettacoli astronomici nel Lazio? Prendiamo per mano chi amiamo e troviamo il posto giusto per una fantastica notte al chiaro di luna!
Al Planetario e Museo Astronomico di Roma sarete accolti in una sala di circa 300 mq coperta da una cupola del diametro di 14 metri, con 100 posti a sedere in file concentriche. La nuovissima tecnologia ottica e digitale, in particolare il proiettore ottico SN 88, vi faranno esclamare “ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi”: solo il Planetario è costituito da due semisfere che proiettano circa 4500 stelle; il Museo Astronomico vi mostra modelli con postazioni interattive e diorami che vi faranno letteralmente immergere nello spazio.
www.planetarioroma.it
L’Osservatorio Astronomico di Roma a Monte Mario, coordina l’attività divulgativa presso la Torre Solare e cura la conservazione e l’attività divulgativa del Museo Astronomico Copernicano. Il museo contiene una raccolta storica di strumenti astronomici: cannocchiali e telescopi, sestanti per la misura della separazione angolare tra gli astri, astrolabi e quadranti notturni. Inoltre, troverete una ricca collezione di sfere armillari e di globi celesti e terrestri.
www.oa-roma.inaf.it/oar/monte-mario
Con il motto “Vi facciamo vedere le stelle tutto l’anno”, l’Osservatorio Astronomico di Roma a Monte Porzio Catone è sempre aperto al pubblico, svolgendo ricerche di astrofisica e gestendo il grande patrimonio nel Museo Astronomico e Copernicano a Monte Mario e il Parco Astronomico a Monte Porzio Catone. Nel Parco Astronomico si organizzano visite guidate alle strutture didattiche e divulgative permanenti dell’Osservatorio, mostre temporanee ed eventi serali per grandi e piccini, con musica, spettacoli e laboratori interattivi. Progettato nel 1939 e terminato nel 1965, sorge sopra i resti della villa romana di Matidia, parente dell’imperatore Adriano, e nel 1989 è stato la scenografia del film “I ragazzi di via Panisperna”.
www.oa-roma.inaf.it/oar/monte-porzio-catone
Dagli anni 80 a 1500 metri di quota, l’Osservatorio Astronomico di Campocatino gode di una vista straordinaria su un cielo molto buio e quindi facilmente osservabile nei minimi dettagli. Proprio qui, a Guarcino, un comitato di studiosi nominato dalla Società Astronomica Italiana ha studiato il fenomeno dell’inquinamento luminoso. In estate, l’Osservatorio è aperto al pubblico per ammirare galassie, comete, nebulose e altri fenomeni nel cielo stellato.
www.campocatinobservatory.org
L’Osservatorio Astronomico di Gorga è particolarmente dedicato ai ragazzi con visite guidate, spiegazioni multimediali e l’osservazione di oggetti celesti. Il Planetario, tra i più grandi in Italia, è costituito da una cupola di oltre 9 metri di diametro e può ospitare circa 50 visitatori. I due proiettori digitali per una proiezione full-dome e l’impianto audio Dolby Surround 5.1 mettono lo spettatore al centro della scena… un protagonista insomma!
www.osservatoriogorga.org
L’Osservatorio di Frasso Sabino è in un mulino ristrutturato del 1700. Inaugurato nel 1995, è intitolato a Virginio Cesarini, uno studioso che partecipò alla fondazione dell’Accademia dei Lincei, e comprende il museo di astronomia “La Città delle Stelle” con una mostra astronomica permanente, un planetario e un prezioso telescopio Cassegrain. Gestito dall’A.R.A. – Associazione Romana Astrofili, nel 2000 e 2010, vanta la scoperta di due asteroidi.
www.ara.roma.it
Nel cuore del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, si trova l’Osservatorio Atronomico “Claudio del Sole”. È a Prataglia di Cervara di Roma dal 2008 e si possono osservare la rotazione dei pianeti e la vita delle stelle. La struttura apre su prenotazione per visite guidate, diurne e notturne, e si trova a un’altitudine di 1120 metri.
www.astrisroma.org/osservatorio
Castel Gandolfo custodisce la Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico nel Palazzo Apostolico. Trasferito qui alla metà degli anni 30 per evitare l’inquinamento luminoso di Roma, fu utilizzato fino alla fine dello scorso secolo. Sapete che partecipò con altri 20 osservatori in tutto il mondo alla “Carte du Ciel”, il primo atlante fotografico delle stelle?
Oggi, la Specola Vaticana di Castel Gandolfo vanta quattro telescopi ma non è più utilizzata per l’osservazione astronomica a causa dell’eccessiva illuminazione artificiale, tuttavia proseguendo con l’analisi sulle meteoriti. Dal 1986, sono ospiti della struttura ogni due anni i laureandi e laureati in astronomia per l’evento internazionale “Vatican Observatory Summer School”, oltre a convegni accademici ed eventi di divulgazione aperti al pubblico.
www.vaticanobservatory.va/content/specolavaticana/en.html
“Tintarella di luna, tintarella color latte, tutta notte stai sul tetto, sopra il tetto come i gatti, e se c’è la luna piena tu diventi candida”… ehm, scusate, ci siamo fatti prendere un po’ troppo la mano. Rimane solo da dire “Missione riuscita, stiamo tornando sulla Terra!”