Kalipè, passo lento e corto per raggiungere un angolo di paradiso terreste nella nostra splendida regione.
Svegli di buon mattino, nonostante il cielo sia leggermente velato le montagne sono luminose e brillano come tanti smeraldi, la pioggia dei giorni passati ha reso il mantello di queste splendide vette ancora più belle.
Preta, piccola frazione di Amatrice è il punto di ritrovo per la nostra escursione, non tutti sanno che da qui partono numerosi itinerari tracciati dal CAI per raggiungere le vette o gli altopiani di delle montagne della Laga. Lo scrosciare del fiume Tronto ci fa compagnia per la prima parte del nostro percorso, su uno sterrato leggermente in salita per circa 1.2 km e senza accorgercene arriviamo su un ripiano erboso e aperto. Qui si apre il sentiero e possiamo decidere quale meta raggiungere seguendo la segnaletica arrivare al Lago di Campotosto o rimanere nel territorio amatriciano alla scoperta dei suoi scrigni.
Ci fermiamo e guardiamo attoniti, siamo leggermente confusi: è realtà ciò che ci circonda o siamo stati catapultati in un quadro di Monet? Curiosi di ciò che possiamo ancora ammirare riprendiamo il nostro percorso per circa cinquanta minuti con ampi tornanti entriamo in un bosco di pini, che ci porterà alla Valle di Ortanza, alberi alti con la loro folta chioma non permettono al sole di penetrare, la salita è meno faticosa. Siamo quasi alla meta, il sentiero diventa stretto e un po’scivoloso, attenti a non calpestare i fiori della genziana, ancora qualche decina di metri e finalmente davanti ai nostri occhi appare con tutta la sua maestosità la splendida Cascata dell’Ortanza, ricca d’acqua che grazie allo scioglimento delle neve invernale precipita per circa 300mt tra salti di roccia e ripidi pendii erbosi.
Incantati rimaniamo ad osservare questa meraviglia, schizzi che arrivano alla base della cascata creano con i raggi del sole meravigliosi arcobaleni, dopo aver scattato foto, giriamo le spalle, un panorama mozzafiato ci appare; come un imbuto capovolto possiamo ammirare il Terminillo del versante Leonessano con i canaloni di neve, Monte Elefante, in basso tutta la conca amatriciana e parte del territorio del reatino , una sfumatura di colori ci lascia stupiti.
Soddisfatti di questa parte del percorso riprendiamo il cammino. Tornando un po’ indietro attraversiamo un fosso, il sentiero risale gradualmente la faggeta del Potonesco, per arrivare fino alla sella di Colle Innamorato, dove sulla sinistra è visibile una Madonnina. Mentre all’orizzonte possiamo ammirare i Monti Sibillini, da questa postazione privilegiata sembra che il Monte Vettore si adagi a Pizzo di Sevo. Certo è un effetto ottico che rende ancora più straordinaria la nostra escursione. Proseguendo sullo stesso sentiero, non sempre evidente, si raggiungono i ripetitori che sovrastano Preta; di qui, lungo una carrareccia, si ritorna al parcheggio.
Non siamo stanchi, il percorso ha un dislivello di 400 mt, adatti a tutti, siamo semplicemente entusiasti e abbagliati dalla bellezza incontamita di questa parte del mondo, tutto è perfetto.. sorge l’ennesimo dubbio…è qui il paradiso??
Cercando di capirlo saliamo in auto, ci dirigiamo ad Amatrice, all’area food , qui possiamo gustare la vera “Amatriciana” .. sarà che siamo sereni e appagati, il suo sapore forte e deciso è unico come il luogo, la gente e le sue montagne…
Cosa aspettate lasciate la città nel fine settimana, …Vi spettiamo a braccia aperte!!!!!!!!!!!!!!!!!
Benvenuti in paradiso.
Visitare il sito: https://www.caileonessa.org/