Il Lazio è una terra che sorprende sempre, per la sua natura, la sua genuinità, il suo fascino brullo, come quello delle grotte in cui ti caleremo oggi. Siamo tra i maggiori complessi speleologici della nostra penisola, all’interno della Catena dei Monti Ausoni. Sei ben imbracato? E allora scendiamo tra le meraviglie del mondo sotterraneo che solo le Grotte di Pastena potranno offrirti.
Dalle stalattiti alle stalagmiti, alle colonne, ai laghetti, alle fragorose cascate, alle bizzarre forme delle volte. L’ingresso è segnato da una cortina di stalattiti policrome, più avanti le incantevoli dieci sale seguenti dai nomi fantasiosi. Che il viaggio abbia inizio!
Le grotte sono una straordinaria creazione carsica che ha avuto inizio tra gli ottanta e i cinquanta milioni di anni fa, durante l’era Mesozoica. La sua scoperta risale al 1926 grazie al Gruppo Speleologico Romano che era alla guida del barone Carlo Franchetti. L’anno seguente le Grotte furono inaugurate dal colonnello Ernesto Trani, allora Podestà del paese.
Tremila metri di grotte, tutte per te, per i tuoi occhi, per la tua penna, perché uscito da qui dovrai lasciare una recensione ovunque vorrai. Perché le Grotte di Pastena è un dovere raccontarle perché la bellezza richiama bellezza e le grotte sono questo, una brulla bellezza che ti resta dentro.
Il viaggio non finisce qui. Ora ti aspetta il bellissimo centro storico medioevale di Pastena. È circondato da una cinta muraria di 650 metri circa con due porte di accesso all’antico borgo: Porta Roma e Porta Napoli, poi ci sono le 15 torri a pianta tonda e quadrata. Nella parte più alta del paese c’è Piazza del Maggio dove sorge la Collegiata di Santa Maria Maggiore dell’ XI secolo. Qui potrai ammirare un affresco raffigurante San Sebastiano e l’insigne reliquia della S.S. Croce. Sempre nella stessa piazza sorge la casa paterna di Nino Manfredi totalmente ristrutturata. Ospita mostre fotografiche e una scuola teatrale.
In via Porta Napoli presso la Casa Comunale è possibile visitare il Museo della civiltà contadina e dell’ulivo che si articola in 13 sale tematiche, all’interno delle quali si percorrono a ritroso gli ultimi due secoli di storia e di vita della popolazione locale, dedita principalmente all’agricoltura e all’allevamento del bestiame. Il Museo è stato allestito grazie alla donazione di oggetti da parte dei pastenesi. All’interno dello stesso museo è presente un punto vendita di prodotti tipici locali e dell’artigianato ciociaro.
Il viaggio è terminato. Lo sappiamo, ti sei innamorato di Pastena. Torna quando vuoi, ti aspetterà sempre.