L’antico Collevecchio (Colavetus) fondato nel XIII secolo, offre uno spettacolo unico in tutto il territorio reatino per la bellezza delle dimore gentilizie che arricchiscono tuttora il centro storico.
Il privilegio di essere Sede del Governatore Pontificio della Sabina, per ben due secoli (1605-1800), ha comportato per Collevecchio, oltre ad un inevitabile sviluppo economico, una vivacità culturale apprezzabile ancora oggi nell’aspetto elegante dei suoi monumenti, tra cui: Palazzo del Governatore Apostolico, sulla piazza principale del paese, Palazzo Floridi, Palazzo Filippi, Palazzo Coperchio – Piacentini, Palazzo Pistolini.
Ai piedi del paese, Porta Romana, da cui partiva la via che anticamente conduceva a Roma e che era stata realizzata in funzione difensiva, con grosse pietre legate fra loro da un sistema di incastri e un ponte levatoio del quale rimangono i fori di uscita delle catene. Attualmente è murata e inglobata nel palazzo De Rubeis.
Sulla piazza principale del borgo, la Collegiata dell’Annunziata (fine XII secolo), con un bel portale del XV secolo.
All’interno sono conservate alcune opere di notevole interesse, fra cui un pregevole crocefisso ligneo policromo (VIII-IX secolo) di stile bizantino.
Fra le curiosità troviamo un piccolo portico detto “La Buchetta” e posto sulla rampa che da via Roma conduce verso il corso.
Fu costruita nel 1930 su progetto dell’ing. Augusto Maggiorani proprio sopra la stazione autobus, per offrire riparo ai passeggeri che attendevano l’arrivo della corriera.
Le specialità culinarie di Collevecchio spaziano dalla Frittatina con asparagi selvatici, alla polenta con sugo di spuntature e di salsicce e lorecalicu, prelibato piatto contadino.
Il pampepato è tipico della zona, ma la peculiarità di quello di Collevecchio sta nell’abbinamento del cioccolato, della frutta secca, dei canditi e del miele con il pepe.