Si legge acqua e si pensa subito alle Terme. Chi meglio degli antichi Romani ha sapientemente trasportato l’acqua, con i meravigliosi acquedotti ancora visibili, dalle lontane sorgenti dei monti laziali fino alle Terme di Caracalla e di Diocleziano a Roma. L’acqua in Ciociaria ci fa pensare alle acque sulfuree che alimentano le Terme di Pompeo a Ferentino, alle Terme Varroniane a Cassino, volute dalle antiche romane in vacanza nella Ciociaria, e alle Terme di Fiuggi.
E’ l’acqua di Fiuggi,“l’acqua che spacca la pietra” come la chiama Michelangelo “Io ò bevuto circa due mesi sera e mattina d una aqqua d una fontana che è a quaranta miglia presso Roma, la quale rompe la pietra” la più importante del territorio per le sue proprietà terapeutiche. A Fiuggi troviamo anche alberghi con centro benessere per corpo e mente che propongono pacchetti wellness con i partner e con gli amici e poi SPA e Beauty Farm, con fitness center.
Ma l’acqua in Ciociara non è solo termale, ci sono le sorgenti del “biondo fiume” come veniva chiamato l’Aniene e quelle del Lago di Posta Fibreno copiose e famose per il loro colore azzurro intenso. Il lago omonimo, comprende un’isola galleggiante di antica memoria, una piattaforma di circa trenta metri, ricoperta di vegetazione; la fauna è ricca e le acque del lago sono popolate di rettili, anfibi e numerose specie ittiche, tra le quali il famoso “carpione del Fibreno”.
Il territorio fa parte della Riserva Naturale Regionale Lago di Posta Fibreno che offre agli appassionati la possibilità di compiere interessanti escursioni e a tavola degustare le trote appena pescate dal lago.
E ancora tra i monti Ernici e Simbruini le sorgenti di Capo Fiume a Collepardo dove fare bellissime escursioni tra una natura incontaminata, e la risorgenza delle acque della Foce a Trevi nel Lazio nel Parco Regionale dei Monti Simbruini; scoperta da alcuni anni da un gruppo di speleologi è la grotta più estesa del centro Italia con un fiume sotterraneo di acqua purissima.
D’altronde il nome stesso del massiccio deriva dal latino sub imbribus, “sotto le piogge” e sottolinea la ricchezza d’acqua del territorio, che alimentano oggi gli acquedotti del Simbrivio e dell’Acqua Marcia dissetando milioni di persone.
Ma l’acqua è protagonista anche a Isola del Liri dove forma le omonime cascate con un salto di 27 metri nel cuore della città e con il castello Boncompagni Viscogliosi in alto sulla roccia a fare da guardia. Protagoniste anche le acque che scendono impetuose nelle Gole del Melfa, dando vita al famoso tracciolino, tra Casalvieri e Roccasecca, discese dai canoisti più ardimentosi.
Più rilassante è l’attraversamento del lago di Posta Fibreno, con kayak e canoa, ricordando però che è una riserva naturale, e a Cassino, lungo un tratto del fiume Gari è possibile fare le uscite in barca e in canoa.