Il borgo si trova in posizione panoramica sulla piana cassinate, sulla sommità di una gobba rocciosa del monte omonimo. La sua eccezionale posizione strategica, che ne fa il dominatore della vallata sottostante e dell’importante passo di Pastenelle,
Da qui si diparte la strada provinciale Cervaro-Viticuso per raggiungere il Parco Nazionale d’Abruzzo.
Due sono le tradizioni popolari che tentano di spiegare l’origine del nome di Cervaro: una di queste narra di un bianco cerbiatto che si recava a pascolare sul monte Pesculum e che sarebbe effigiato nello stemma della città.
Un’altra lo ricollega alla dizione “Acerba ara“, che indicava il sepolcro del giovane patrizio romano Tertullo, difensore della città e ucciso dai Goti. Nell’alto medioevo, l’abate di Montecassino fece costruire un castello a difesa del paese che chiamò Castrum Cerbari.
Distrutta durante la seconda guerra mondiale, la città è stata ricostruita con moderni criteri urbanistici: vi si trovano alcune fontane di notevole interesse.
Sulla provinciale, all’imbocco di una gola ai piedi del monte Aquilone, sorge il santuario della Madonna de’ Piternis, costruito attorno ad una piccola nicchia, che sorgeva sul luogo dell’apparizione della Vergine ad una pastorella del paese.
Cervaro attraversò poi i secoli oscuri delle invasioni barbariche e dello spopolamento, per rinascere come importante centro fortificato insieme al vicino castello di Trocchio., tanto da costituire un vero e proprio antemurale dell’ Abbazia di Montecassino verso il sud.
Tipica ciociara la gastronomia locale, col saporito olio extravergine di Cervaro, il vino Malvasia e i tagliolini freschi.