È un monumento nazionale. È uno dei complessi architettonici tra i più imponenti e meglio conservati di tutta la Ciociaria. È il luogo più desiderato per celebrare un matrimonio. Oggi siamo a Isola del Liri e parliamo del Castello Boncompagni Viscogliosi.
L’imponente struttura sorge su un masso di travertino che sbarra il corso al Fiume Liri costringendolo a dividersi in due rami e a formare le famose cascate, la più nota Cascata Grande a sud e la non meno suggestiva Cascata del Valcatoio o Cascatelle ad ovest.
Ventisettemetri di scrosciante stupore. Sono le uniche cascate al mondo a precipitare in un centro abitato. Le uniche!
Considerando che l’esterno del Castello Boncompagni Viscogliosi è già di per se’ uno spettacolo… il suo interno non può esser da meno!
Al castello si accede attraverso un ponte medievale che offre la suggestiva visione delle acque spumeggianti.
Partiamo dai due bucolici giardini posti al di là dei due rami del Liri. Nel giardino prospiciente l’ingresso del Palazzo verso l’abitato di Isola, venne inoltre realizzata, nel corso del XVII secolo, una Cappella a pianta circolare oggi dedicata alla Madonna delle Grazie.
E ora facciamo capolino nella più grande sala dipinta del Castello. Fungeva da “Anticamera” di Giacomo Boncompagni. E’ qui lui che passava gran parte della giornata, espletando le sue funzioni di Signore del Ducato di Sora e del Marchesato di Aquino.
Per allietare le sue giornate nel Castello, Giacomo Boncompagni ordino un ciclo di affreschi a soggetto biblico a una bottega di artisti che avevano lavorato a Roma nei grandi cantieri di Sisto V.
A interrompere le scene bibliche, ci sono statue rappresentanti le virtù che un buon principe deve avere nei confronti del suo popolo, che da Dio gli è stato affidato.
La decorazione pittorica fu eseguita nell’ultimo decennio del Cinquecento, ma la sala è più antica: essa risale infatti perlomeno alla fase quattrocentesca del Castello.
Interessante anche il Salone dei Diciotto Paesi in cui sono visibili altrettanti altorilievi in stucco raffiguranti tutti i paesi del ducato di Sora. Il Salone era la seconda anticamera di Giacomo Boncompagni, che orgoglioso del suo feudo, che comprendeva ormai il Ducato di Sora ed il Marchesato di Aquino, fece raffigurare sulle pareti i paesi che lo formavano, non mancando di sottolinearne figure illustri precedenti: Caio Mario, Cicerone, Tito Pomponio Attico, S. Tommaso d’Aquino. Ma anziché limitarsi alle più usuali decorazioni ad affresco, le vedute a volo d’uccello dei diciotto paesi del Ducato furono realizzate come altorilievi in stucco, con una cura particolare nella resa dei monumenti e della topografia.
Poi c’è la torre che svetta dall’alto ricordandoti che un tempo, era importante sbriciare ciò che accadeva da altezze come queste, che oggi invece possono rappresentare solo uno sguardo sulla bellezza.
Per ulteriori informazioni:
https://www.castelloboncompagniviscogliosi.it/