Sul costone orientale della Valle Suppentonia, poggiato su un pianoro tufaceo delimitato da due profondi burroni, il borgo di Castel S. Elia deve il suo nome all’antichissimo monastero di Sant’Elia.
Stupefacente il Santuario di Maria Santissima ad Rupes scavato nel tufo e raggiungibile con un cunicolo di 144 gradini, scolpito alla fine del Settecento dall’eremita Giuseppe Rodio. In questa basilica minore troverete la Grotta Santa dove si venera una tela raffigurante la Vergine con Bambino. Vicino alla Grotta, nella casa del custode, c’è un piccolo museo dove si custodiscono paramenti sacri del 1100 – 1300.
Domina la valle la Basilica romanica di Sant’Elia che dà il nome al borgo. Si narra che la Basilica di Sant’Elia sorga dove Nerone fece erigere un Tempio a Diana Cacciatrice. Bisogna camminare sulla Strada dei Santi per raggiungere questo gioiello artistico, eretto sopra un preesistente cenobio benedettino e impreziosito da decorazioni sulla facciata. La chiesa venne fondata tra l’VIII e il IX secolo ed è un capolavoro dell’architettura romanica. Un luogo dal fascino e dalla spiritualità unica.
L’intero edificio, suddiviso in tre navate, è ricco di tesori artistici da scoprire. Sarete pervasi da un senso di pace osservandone almeno due pregevoli dettagli: il pergamo, ricomposto nel 1100 con i resti di recinzioni presbiteriali risalenti ai secoli 700 – 800, e il raffinato ciborio posto su quattro colonne di marmo.
All’interno della Basilica, nei giorni del solstizio d’inverno, si svolge Sol Invictus, lo splendido spettacolo dei raggi del sole che entrando dalle finestre, vestono di luce la Basilica disegnando delle forme uniche nello stupore dei presenti.
Il Patrono, Sant’Anastasio, si festeggia il 3 settembre. Imperdibili anche la Festa della Birra all’inizio di agosto, la Festa del Borgo nell’ultimo weekend di giugno e il primo di luglio, con cortei storici e giochi popolari in piazza, e la Maratonina dei 3 Comuni a fine gennaio, una competizione sullo spettacolare sfondo dei Monti Cimini e del Monte Soratte.