Le cascate di Monte Gelato e tutto il complesso naturalistico di Monte Gelato sono uno dei luoghi storici più significativi e suggestivi della Valle del Treja.
Le cascate sono meta di scampagnate e località particolarmente amata dagli sceneggiatori di cinema e pubblicità. Il primo incontro con la macchina da presa risale al 1950 e fu subito un incontro illustre. Roberto Rossellini scelse infatti le Cascate di Monte Gelato come set per le riprese di “Francesco, giullare di Dio”.
Il paesaggio delle Cascate è molto suggestivo. Il fiume Treja scorre tra gli alberi attraversando strati sovrapposti di rocce vulcaniche. Le rocce più deboli con il tempo sono andate in contro ad erosione e questo ha permesso la formazione di piccole cascate naturali, che in estate regalano un po’ di refrigerio ai tanti visitatori domenicali.
Per la sua ricchezza d’acqua, Monte Gelato è stato frequentato dall’uomo fin dall’età preistorica.
Il luogo conserva tracce dei molteplici insediamenti avvenuti nel tempo. Passeggiando ci imbattiamo così nei resti di una villa romana del I secolo a.C. e nell’insediamento agricolo dell’VIII secolo d.C.
Caratteristica è la Mola di Monte Gelato, un mulino ad acqua risalente all’800 e rimasto attivo sino agli anni ’60.
La Mola venne realizzata per volontà della famiglia Del Drago, che in quegli anni era proprietaria dell’omonima tenuta.
Si tratta di un complesso di edifici che sfrutta alcune preesistenze medievali: una struttura posta tra i due rami del fiume Treja, in corrispondenza delle note cascate, forse già in antico usata come mola e una torretta situata poco distante, lungo la strada attuale.
Rimasto attivo fino al dopoguerra e poi abbandonato, è stato recuperato solo in tempi molto recenti, e ospita un punto informativo del Parco che, attraverso plastici e pannelli, illustra alcuni aspetti della struttura del territorio circostante.
La suggestione dei luoghi, le numerose cascatelle, le ombrose forre, la rendono una meta classica per gite e scampagnate.
Il bosco misto di querce rappresenta la tipologia tipica dei boschi originari della zona. Nascosti dalla folta vegetazione si trovano i resti di un insediamento fortificato medievale noto oggi con il nome di “Castellaccio”. Tra esemplari di cerro e roverella, nel Bosco del Castellaccio troviamo anche arbusti come il corniolo e il biancospino. La vegetazione fitta si dirada e possiamo fare sosta in una delle molte aree pic nic.
La passeggiata spesso inizia con la visita alla “Mola di Monte Gelato”, per poi scendere verso le cascate, sulla riva destra del Treja.
Si può decidere di attraversare sui sassi un piccolo affluente e prendere un sentiero che costeggia il fiume o semplicemente rilassarsi all’ombra di pioppi e olmi.
Un sentiero classico da percorrere è quello che dalle Cascate arriva fino al borgo di Mazzano. Il sentiero richiede circa tre ore e mezza di percorrenza e non presenta particolari difficoltà. Il percorso è particolarmente suggestivo, con numerosi saliscendi, zone tufacee e una fitta vegetazione boschiva. Dopo l’incrocio con un sentiero più ampio si prosegue ancora per circa un’ora e mezza di cammino e si arriva al borgo di Mazzano.
La passeggiata può ora proseguire su un secondo sentiero che dal borgo arriva a Calcata. Lasciato Mazzano si arriva in breve al fiume Treja. Da qui si raggiunge il tempio falisco di Monte Li Santi e quindi si prosegue fin sotto la rupe di Calcata.