Squillino le trombe, rullino i tamburi, in piazza Sant’Oliva a Cori, il Giuramento dei Priori apre ufficialmente il Carosello Storico dei Rioni di Cori e invade il borgo con il corteo in costumi rinascimentali, i giochi storici e i Palii. Sono tre imperdibili appuntamenti: il Giuramento dei Priori e il Palio della Madonna del Soccorso a fine giugno, e il terzo e ultimo a fine luglio con il Palio di Sant’Oliva.
Come avveniva nel Rinascimento, sonno eletti a estrazione con il “sistema della bussola” i Priori dei Rioni di Cori che giurano di fronte alle autorità comunali. Dopo il discorso solenne del Podestà, la benedizione dei palii e l’investitura dei cavalieri, parte la sfida nelle corse all’anello al Palio della Madonna del Soccorso e al Palio di Sant’Oliva.
Il Carosello storico dei Rioni di Cori è stato ideato nel 1937 dall’Opera Nazionale Dopolavoro, dall’Ente Provinciale Turismo di Littoria e dal Comune di Cori. I tre momenti della rievocazione storica della prima metà del 1500 sono in onore della Madonna del Soccorso, apparsa a Cori nel 1521, e di Sant’Oliva, Patrona di Cori sin dal XII secolo. L’intero paese partecipava con le maggiori Autorità partecipava all’offerta dei ceri alla Madonna per le numerose grazie ricevute e per implorare la protezione della comunità. Per dare risalto alla migliore preparazione degli addetti alla difesa delle “porte”, si correva poi il Bravium, ovvero il palio. Nel 1992 il Comune di Cori ha istituito l’Ente Carosello che cura la preparazione del Palio due volte l’anno.
Al corteo storico sfilano oltre 400 figuranti in costume cinquecentesco In testa ci sono le personalità che gestivano il potere politico dell’antica città e i Priori delle tre Porte, Ninfina, Signina e Romana. Si parte da Piazza Signina per giungere a Stoza, dopo aver sfilato lungo le stradine imbandierate del centro storico medievale, tra ali di folla festanti. Dopo i Paggi con i festoni, seguono il Vessillifero con il gonfalone comunale, il Capitano Generale a cavallo, gli Armigeri e il Barbaresco, e le altre Autorità come il Podestà, il Giudice, il Notaio dei Malefici, il Notaio del Banco Civile, il Notaio Cancelliere e, ancora, il Camerlengo seguito dagli Armigeri con balestra, il Bargello e i Birri.
“Viribus Unitis”
“Excelsior”
“Per aspera ad astra”
Sono i motti rispettivamente di Porta Ninfina, Porta Signina e Porta Romana. Sono annunciate dal Vessillifero con lo stemma della Porta, seguito dal Capitano a cavallo con Barbaresco, dagli Archibugieri e dai valletti che portano lo stemma e le chiavi della propria Porta. Precedono il Priore e i Consiglieri in toga, la Priora con le Damigelle, le Dame e i Gentiluomini. Chiudono la sfilata di Porta, gli Armigeri e i cavalieri che si contenderanno il Palio nella corsa all’anello, insieme ad altri personaggi minori.
Al termine del corteo ha inizio la disputa del Palio. Tre cavalieri per ciascuna delle tre porte sono coinvolti in una competizione in cui destrezza, abilità e affiatamento uomo-cavallo sono fondamentali per la vittoria finale. I cavalieri in corsa devono infilare con un pugnale il maggior numero di anelli, di 3 cm di diametro, per aggiudicarsi il palio. Seguono i festeggiamenti nelle taverne, fra le grida, i canti e le abbondanti libagioni a base di prodotti tipici e piatti tradizionali della cucina locale, “bagnati” dall’ottimo vino di Cori.