Canepina è la “Città del Castagno”, uno splendido borgo immerso in un bosco fiabesco alle falde dei monti Cimini.
Una leggenda narra che Luigi Pirandello abbia raccontato di un passaggio di Dante Alighieri alla Selva Luce di Canepina e come da questo abbia tratto ispirazione per descrivere la Selva Oscura del Canto Primo della Divina Commedia.
Reperti archeologici fanno risalire agli Etruschi la nascita di questo borgo, poi appartenuto alla potente famiglia dei prefetti Di Vico nel Medioevo.
Canepina deve il suo nome alle fiorenti coltivazioni della canapa in epoca medievale favorite da un terreno ricco di acqua, la stessa che oggi sgorga dalle preziose fontane del borgo: la Sorgente Fontanella, la Fontana di Via Umberto e il Fontanile di Cavonelli, l’area verde a pochi chilometri dal borgo, circondata da castagneti secolari e raggiungibile anche in mountain bike.
Da visitare: il maestoso Castello Anguillara, il Palazzo Farnese del 1500, la medievale Chiesa Collegiata Santa Maria Assunta, la Chiesa San Michele Arcangelo e la Chiesa della Madonna del Carmine con dipinti e affreschi del Quattrocento. Interessante anche il Museo delle tradizioni popolari e la Chiesa di Santa Corona del 1200, in onore del Patrono celebrato il 14 maggio.
Se la regina della tavola è la castagna in tutte le sue declinazioni, la crema di marroni, i marroni in barattolo, la farina, il liquore e la pasta alle castagne, nella sua corte canepinese non mancano mai l’olio extravergine di oliva Tuscia DOP e le nocciole, nei tipici tozzetti e ciambelle.
Tra i piatti caratteristici: i Maccaroni o Fieno di Canepina, con la loro sagra dedicata a giugno, e i Ciciliani, la pasta lavorata con il ferro.
Imperdibile a ottobre la corsa delle carrettelle alla Festa della Castagna e molto sentita quella in onore di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio. Il 5 giugno si ricordano i 115 canepinesi che persero la vita nel bombardamento degli americani del 1944.