Il comune di Campoli Appennino è arroccato a ridosso degli Appennini in Ciociaria. La “Città dell’orso e del tartufo” è amata da escursionisti e buongustai che da qui partono alla scoperta delle meraviglie del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e alla ricerca del nobile tubero.
Il territorio impervio di Campoli Appennino è disposto ad anello sull’orlo d’una vasta dolina carsica, detta “Tomolo”. Il “Tomolo” è profondo 130 metri ed è considerato la dolina più grande del Lazio, l’unica che presenta i suoi bordi abitati.
La dolina ospita dal 2010 l’Area Faunistica dell’Orso, realizzata dal Comune e dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’area boschiva di 15 ettari ospita gli orsi che non possono più stare in libertà e consente loro di vivere in cattività, senza impedimenti e in un ambiente simile a quello naturale. Attualmente l’Area Faunistica ospita cinque esemplari di orso bruno europeo.
Nel 2024, in località Colle San Pancrazio, è stata inaugurata la Panchina Gigante di Campoli Appennino, inserita nel nel grande progetto internazionale Big Bench Community Project del designer americano Chris Bangle. La vista sul panorama è mozzafiato affacciato sulla valle sottostante. La Panchina Gigante di Campoli è la decima nella Lista delle Big Bench già presenti nel Lazio.
La cinta muraria e le piazze pittoresche nel centro storico rivelano le origini medievali di Campoli Appennino, simboleggiate dalla Torre Medievale del IX secolo. A pochi passi dal Municipio si staglia la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Fu costruita nel XVIII secolo e impreziosita da decori e dipinti, tra i quali quelli nella cappella di San Gaspare del Bufalo. Sono imperdibili anche le visite alla Chiesa di Santa Maria Rubiconda, all’Acquedotto di Nerone e alla Chiesa di San Pancrazio del 1594, con una statua lignea dello scultore Francesco Verzella (1804).
Degustate il tartufo di Campoli Appennino con le fettuccine. Nella zona si trova il tartufo nero, dal gusto intenso e fragrante, e quello bianco, più raro e dal gusto gentile. Assaggiate anche il miele locale.