Trascorse allegramente le festività, con tutti gli inevitabili aumenti ponderali, perché non provare a rimettersi in forma con una bella “evasione”, un fine settimana all’aria aperta, camminando e rigenerando corpo e spirito a contatto e nel silenzio di una natura incontaminata come quella di Campodimele?
E’ un piccolo borgo con meno di mille abitanti accomunati da un dono davvero prezioso: ottima salute e una singolare longevità. Il segreto? Sarà la cucina basata su prodotti genuini o l’ aria proveniente dal golfo di Gaeta e ossigenata dai fitti boschi, certo è che Campodimele, Bandiera Arancione del Touring Club, ha forse il miglior clima d’Italia e tanti arzilli ultracentenari.
Si incontrano per le vie del paese, a passeggio con la schiena ben dritta e saldi sulle gambe. E allegri. Questo forse il valore aggiunto? Da provare, prendendosi qualche giorno di pausa dal ‘logorìo della vita moderna’, come nei primi Carosello della nostra tivvù.
Il paese è immerso nel Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci e protetto da una cinta muraria, con ben dodici torri, risalenti al X secolo. Un bel percorso pedonale la costeggia, percorribile a piedi: è la Passeggiata dell’Amore. Si chiama così per l’atmosfera di pace e tranquillità che si respira, per lo spettacolo naturale di valli e montagne bellissime; per la possibilità di far scorrere l’occhio su tutte le gradazioni di verde, e sussurrare impegni d’amore romanticissimi. Consigliabile a tutti, ma soprattutto agli innamorati, prima dell’aperitivo, all’imbrunire, per godere dello spettacolo dei colori che al calar del sole assumono sfumature diverse, tutte bellissime.
Il centro storico che sorge sull’antica città latina di Apiola va assaporato, vissuto piano piano con i ritmi lenti del piccolo agglomerato urbano che si sviluppa in uno spazio ristrettissimo, secondo i canoni classici della difesa dei centri incastellati: stradine strette, piccole ed erte scalinate, sporti delle case di pietra dove è facile ascoltare il chiacchiericcio di anziane donne che volentieri si concedono all’occhio del telefonino per un selfie, mentre gli uomini si raccolgono sotto l’olmo secolare, nella Piazza del Municipio, a discutere davanti ad un buon bicchiere di vino!
Una bella passeggiata porta in poco tempo e senza fatica a Taverna, una frazione che conserva il Vecchio Mulino dello “malo tempo”. Nome curioso, che cela una buona pratica antica. Veniva utilizzato, infatti, solo quando c’era brutto tempo, in modo che l’acqua della montagna potesse far girare la ruota e macinare il grano. E’ un’oasi immersa nel verde, attraversata da un lungo sentiero con tavoli, panche di legno e bracieri, per ‘compensare’ con bistecche, bruschette e salsicce i benefici del luogo.
Ma qui eccedere con prelibatezze non proprio in linea con la moderna dietologia non è così grave. Le montagne vicinissime al paese sono meta ideale per trekking ed escursioni, come quella fino ai 1256 metri del monte Monte Faggeto, che si può raggiungere da Campodimele con una comoda passeggiata e una sosta rinfrescante alla Faggetina, una sorgente di acqua buonissima. Arrivati in cima gli scorci sulla Piana di Fondi, la Valle del Liri, il Mar Tirreno e l’Abbazia di Montecassino ripagano di ogni fatica.
Proprio al monastero più antico d’Italia, fondato da san Benedetto nel VI secolo, è legato Sant’Onofrio, su un’altura a ovest di Campodimele, piccolo monastero edificato dai benedettini di Montecassino nel medioevo. Al santo, Patrono del paese, sono dedicati i festeggiamenti del 12 giugno che, secondo la più antica tradizione, contemplano la degustazione de “le ciammotte ammuccate”, ovvero lumache in salsa verde.
Ma se per le lumache – vere chicche della gastronomia locale – bisogna attendere la bella stagione, rimanendo in tema di prelibatezze enogastronomiche una menzione speciale merita la famosa zuppa di cicerchie, preparata con questa antichissima leguminosa per la quale Campodimele offre l’habitat ideale.
E la pasta fatta in casa con sola farina e acqua, senza aggiunta di uova, la gustosissima “laina”, è il complemento perfetto delle cicerchie cotte con sugo di pomodoro, cipolla, aglio, brodo, servita con ricotta essiccata di capra. Una specialità tipica, leccornia pura, assolutamente da assaggiare.
Gli ingredienti ci sono tutti, non resta che mettersi in viaggio!