Tappa 1: da Labro a Poggio Bustone

Il cammino di San Francesco parte dal Santuario di San Francesco d’Assisi a Piediluco in Umbria ed entra nel Lazio nel comune di Labro.
La prima tappa del cammino arriva a Poggio Bustone ed è lunga 21,72 Km.

Chiesa di San Francesco a Piediluco

Chiesa di San Francesco a Piediluco

San Francesco, instancabile camminatore, sostava a Piediluco prima di riprendere il suo cammino e il suo pellegrinaggio verso Greccio. A testimonianza del passaggio del Santo patrono d’Italia resta a Piediluco la maestosa chiesa a lui intitolata, la cui costruzione fu iniziata alla fine del XIII secolo. Divenuta poi Santuario francescano e meta di pellegrini, la Chiesa, oltre a contenere dei preziosi affreschi del XVI secolo, custodisce alcune reliquie del Santo donate dal Sacro Convento di Assisi.
Il percorso continua lungo il lago di Piediluco e imbocca la S.S. Ternana in direzione Rieti.

Castello Nobili Vitelleschi a Labro, foto da facebook@AssociazioneCastelloNobiliVitelleschi

Castello Nobili Vitelleschi a Labro, foto da facebook@AssociazioneCastelloNobiliVitelleschi

Di seguito comincia la strada sterrata che dopo pochi chilometri, passando tra ginepri e roverelle, arriva alle porte di Labro.
Siamo ai margini della Valle Santa e si passa per il centro storico di Labro. Il borgo medievale arroccato custodisce una bella chiesa cinquecentesca, periodo in cui venne fatto costruire dalla famiglia Nobili anche il Palazzo Nobili Vitelleschi, a seguito della distruzione della rocca. Il Palazzo è visitabile e, oltre a degli arredi ben curati, preserva l’archivio della famiglia nobiliare che si insediò nel paese in epoca longobarda.

Faggio di San Francesco nelle vicinanze di Rivodutri

Faggio di San Francesco nelle vicinanze di Rivodutri

Una volta lasciato Labro si prosegue su una strada sterrata fino all’arrivo al borgo di Morro Reatino. Uscendo dal borgo si passa attraverso una pineta e ci si incammina verso località Cepparo, frazione di Rivodutri, sulla strada diretta al Faggio di San Francesco. Il faggio secolare è dichiarato Monumento Naturale. La tradizione racconta che Francesco, durante una passeggiata nei boschi, venne improvvisamente sorpreso da un temporale. Il faggio allora, per volontà divina, estese i suoi rami a protezione del pellegrino e da qui assunse le sue sembianze caratteristiche e molto rare. I rami dell’albero non si estendono infatti in altezza, com’è tipico di questa specie arborea, ma corrono paralleli al suolo come a dover proteggere il Santo dalle intemperie.
Al mondo sono conosciuti soltanto altri due esemplari con questo aspetto.

Chiesa di San Francesco al faggio, foto da www.camminodifrancesco.it

Chiesa di San Francesco al faggio, foto da www.camminodifrancesco.it

Il faggio secolare è legato a Francesco anche da un altro racconto. Si narra che il Santo dovesse far ferrare l’asino con cui si spostava da un maniscalco, ma non avesse soldi. Una volta ultimato il lavoro, Francesco si profuse in grandi ringraziamenti nei confronti del maniscalco tanto che questi in un primo momento non fece caso al fatto di non essere stato retribuito. Una volta accortosi dell’accaduto, l’artigiano rincorse il viandante e chiese di essere pagato o di riavere indietro i ferri, cosa che l’asino miracolosamente fece. Ancora oggi è visibile l’impronta del Santo alla discesa dalla cavalcatura in un’apposita edicola in pietra e legno, di fianco alla Chiesa di San Francesco al Faggio, che sorge nei pressi dell’albero. La chiesa è stata costruita in occasione del Giubileo del 2000 sui resti di un antico casale del XVIII secolo.
Proseguendo si passa per un sentiero ombreggiato e dopo aver raggiunto una strada di montagna si scende fino a Cepparo.

Porta alchemica a Rivodutri

Porta alchemica a Rivodutri

Nelle vicinanze c’è il borgo di Rivodutri, nel territorio della Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile. Si può fare una deviazione dal cammino e visitarlo.
Il borgo è noto per la sua famosa porta alchemica. Trattasi di un monumentale arco secentesco che fungeva da ingresso principale del palazzo barocco Camiciotti. Attualmente la porta apre su un giardino, non essendo più presente l’edificio e la vista si perde attraverso l’arco per le Valli reatine.
La porta è ricca di simboli alchemici, esoterici e cabalistici.

Sorgenti di Santa Susanna, foto da www.parchilazio.it

Sorgenti di Santa Susanna, foto da www.parchilazio.it

Nei pressi di Rivodutri si trovano anche le Sorgenti di Santa Susanna, considerata una delle più grandi sorgenti d’Europa e monumento naturale dal 1977. Tra le sue acque abbondano pesci d’acqua dolce che vengono cucinati in prelibatezze tipiche di questi posti. Così è possibile gustare la trota di fiume in diverse ricette e assaggiare la Farina Santa Susanna, altra specialità locale.
Il percorso sul cammino di Francesco procede da Cepparo verso il fosso del Trifoglio, da cui si raggiunge prima la località Querce Sante e quindi Campi della Rocca. Da qui si entra al borgo medievale di Poggio Bustone.

Santuario di San Giacomo a Poggio Bustone

Santuario di San Giacomo a Poggio Bustone

Sopra al paese si trova il Santuario e il convento di San Giacomo a Poggio Bustone, dove termina la prima tappa del cammino. La costruzione del Santuario risale al Duecento, quando vennero edificati il convento e la chiesina nel chiostro. Il complesso venne ampliato sul finire del Trecento con la realizzazione della chiesa di San Giacomo.

Il Sacro Speco, foto da wikipedia

Il Sacro Speco, foto da wikipedia

Lungo un ripido sentiero si arriva alla parte superiore del Santuario dove è presente il Sacro Speco o Grotta delle Rivelazioni, il luogo in cui accadde la vera nascita spirituale di Francesco. All’epoca Francesco si recava in una semplice grotta mentre ora nel luogo sorge anche una piccola chiesa ricavata nella roccia. Nell’abbandono profondo alla fede, Francesco prende qui consapevolezza di essere peccatore e l’apparizione di un Angelo gli annuncia il perdono da parte di Dio dei suoi peccati.
Da qui parte la sua esperienza missionaria che, attraverso la potenza del suo messaggio, di umile peccatore, saprà attirare tanta gente e creare una comunità spirituale.

Una chiesetta lungo la salita che porta al Sacro Speco

Una chiesetta lungo la salita che porta al Sacro Speco

Con un semplice saluto toccante: “Buongiorno, Buona Gente”, Francesco nel 1208 si rivolse agli abitanti di Poggio Bustone e seppe richiamarli a sé.
Lungo il sentiero che porta al Sacro Speco sono collocate diverse cappellette, in ricordo di alcuni episodi accaduti al Santo durante le sue ascese alla grotta per la preghiera.
Il tempo di percorrenza della prima tappa del Cammino è di 7 ore, con un grado di difficoltà impegnativo.

 

 

 

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