Blera è uno straordinario borgo della Tuscia a cui si accede attraversando un paesaggio naturale ricchissimo di boschi, selve verdi e profondi canyon. Arroccata su una rupe tufacea al di sopra di una vasta e ricca necropoli rupestre, Blera ha origini antichissime. La fondazione del luogo, infatti, sembra databile intorno all’VIII-VII secolo a.C. Prima etrusca e poi romana, per lungo tempo è stata identificata con il toponimo di Bieda,

Veduta su Blera
Il centro storico del paese si sviluppa ai lati di un unico asse centrale costituito dalla Via Roma, a cui un tempo si accedeva attraverso due porte, Porta Romana e Porta Marina. Oggi soltanto una, Porta Marina, è ancora esistente e ben conservata, mentre l’altra è andata completamente distrutta.

Chiesa Santa Maria Assunta in Cielo e San Vivenzio – Ph @ bleracultura.it
È proprio lungo via Roma che si possono incontrare gli edifici e le testimonianze storiche e artistiche più importanti di Blera. Tra questi il Palazzo Colonna e la Chiesa di Santa Maria Assunta e San Vivenzio. Nella Chiesa, di origine romanica, si possono ammirare la cripta che ospita la tomba di San Vivenzio, santo patrono del borgo, e l’altare maggiore posato su un prezioso bassorilievo raffigurante la caccia di Adone.

Tra i caratteristici vicoli di Blera
Molto piacevole è la passeggiata tra intricati vicoli e vicoletti, stradine, piazzette, antiche cantine, case e palazzi di tufo rosso impreziositi dai caratteristici profferli, le antiche scale esterne. E poi portali, finestre, stemmi ed elementi architettonici completamente diversi tra loro, segni delle diverse epoche di dominazione.
Al centro del borgo anche il Palazzo Tornaforte e il Palazzo del Barone (o Palazzaccio), antica dimora degli Anguillara, mentre tra le altre architetture religiose, la Chiesa della Madonna delle lacrime (Cappella del cimitero) e le splendide Grotte di San Vivenzio, nella chiesa omonima.

Museo Civico di Blera Gustavo Adolfo VI di Svezia – sezione tematica “Il cavallo e l’uomo”
Interessante la visita al Museo Civico Archeologico Gustavo VI Adolfo di Svezia, protagonista delle ricerche archeologiche in Etruria tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso. Seicento reperti sulla vita contadina rendono omaggio alla passione per l’archeologia del monarca e approfondiscono il rapporto tra il cavallo e l’uomo, peculiarità storica della Maremma Laziale.

Necropoli Pian del Vescovo di Blera Ph@ bleracultura.it
Immediatamente sotto il paese, seguendo un sentiero che costeggia il fiume Biedano, si attraversa una lunga tagliata preceduta da una moltitudine di tombe su vari livelli fino a raggiungere il Ponte della Rocca. Si tratta di un suggestivo ponte di epoca romana realizzato utilizzando la cava della vicina necropoli rupestre. Da qui si raggiunge l’antica necropoli di Pian del Vescovo, un vero e proprio “villaggio” di tombe a dado costruite sul pendio di un colle di tufo. Tra le tombe più importanti va considerata la tomba della sfinge. Alcune di queste vennero riutilizzate anche in epoca romana.
Nella seconda domenica del mese di settembre tra le vie del paese si svolge l’antica Festa della Madonna della Selva. L’effigie della Vergine viene condotta lungo la via Clodia, l’antica via romana che collegava Blera a Roma e alla Toscana, e poi, attraverso un sentiero, raggiunge un piccolo eremo costruito su una collina circondata da boschi.

Centro di Archeologia Sperimentale a Civitella Cesi Ph@ antiquates.it
A poca distanza la piccola frazione di Civitella Cesi conserva un vero gioiello: il piccolo maniero del Castello Torlonia, fondato nella prima metà del XII secolo sopra i resti di una fortificazione etrusca. Poco distante dal borgo si trova il Centro di Archeologia Antiquates, un vero punto di riferimento per il turismo scolastico. Il Centro infatti rappresenta la riproduzione su base scientifica di un villaggio preistorico con molti laboratori e servizi didattici.

Passeggiate a cavallo lungo l’antica via Clodia
Il Villaggio è anche un punto di partenza per numerosi sentieri a piedi e a cavallo.
Lasciatevi il tempo per degustare le lenticchie con salsicce, l’acquacotta di Viterbo e la Rocciata, un dolce con la nocciola Tonda Gentile Romana. Il Patrono San Vivenzio si festeggia l’11 dicembre, mentre ad agosto non perdete la Sagra dello gnocco al castrato e la Sagra delle fettuccine al tartufo e dei prodotti locali!