Bassiano è un borgo in provincia di Latina circondato dai monti Lepini e il verde dei boschi. Siamo in uno dei borghi lungo il percorso della via Francigena del Sud, sulla Direttrice Appia Pedemontana. A Bassiano sventola la Bandiera Arancione dal 2018, marchio di qualità turistico – ambientale assegnato dal Touring Club Italiano.
La struttura a spirale del borgo di Bassiano è delimitata dalle maestose mura fortificate, volute dalla famiglia Caetani alla fine del XIII secolo con nove torri e tre porte. La possente cinta muraria formava la parte più evoluta della struttura militare difensiva che avvolge interamente il nucleo storico.
Varcate le mura, affascina il caratteristico tessuto urbano fatto di tortuosi vicoli che si arrampicano a chiocciola, accompagnati da stradine trasversali e raccordati da strette gradinate che conducono fino all’apice. Qui ci aspettano la Chiesa Collegiata di S. Erasmo, il tempio trecentesco che conserva diversi importanti affreschi e un prezioso tabernacolo in marmo del XVI secolo, e la Chiesa di San Nicola del XIII secolo.
Si prosegue fino al Palazzo Baronale dei Caetani, attualmente sede del Municipio, che ospita nei piani bassi il Museo delle Scritture, dedicato ad Aldo Manuzio il Vecchio (1449-1515). Fu un illustre umanista, inventore dei nuovi caratteri a stampa e dei tascabili, grande tipografo ed editore. Bassiano ha dato i natali ad Aldo Manuzio nella casa nella via che porta il suo nome, vicino all’Arco delle Anime Sante. Nel museo si mostra la collezione delle sue opere in un percorso storico e antropologico delle forme di scrittura. Dalle antiche forme di comunicazione scritta alle contemporanee rivoluzioni tecnologiche, nelle tre sale si calca un percorso storico chiamato Fiume delle Scritture. Molto interessante il focus sulle scritture marginali locali (di pastori, grafitismo).
Bassiano ha dato i natali anche a Fra’ Vincenzo Pietrosanti, l’artista che cesellò nel 1673 la scultura lignea nel Santuario del Crocifisso, in località Selvascura, a circa 3 chilometri da Bassiano. Si narra che egli si dedicava alla scultura dei crocifissi solo dopo un periodo di digiuno, preghiere e flagellazione così da scolpire opere piene di sentimento e spiritualità. La Grotta di Selvascura è un luogo più unico che raro, dove misticismo e natura si fondono. È nota anche come la Grotta dei Templari. Siamo sotto il Monte Furchiavecchia. Il contrasto tra le gocciolanti stalattiti, le sporgenze rocciose e le opere d’arte rende il luogo unico nel suo genere.
Verso la fine del XIV secolo arrivarono nella Grotta di Selvascura in tempi diversi due gruppi di religiosi: i Fraticelli spirituali francescani e i Cavalieri Templari. A poca distanza si trova l’Abbazia di Valvisciolo, uno dei supposti ‘luoghi dei Templari’ più iconici in Italia. È da lì che alcuni membri dell’ordine monastico-cavalleresco si sarebbero spostati verso la più segreta località di Selvascura. I monaci affrescarono completamente la grotta, rendendola un luogo magico. Alla fine degli anni Settanta morì l’ultimo eremita presente in questo Santuario. Da allora venne a cadere la sua funzione primaria di Romitorio, ma è sempre possibile visitarlo per ammirarne le bellezze.
Un prodotto di eccellenza del territorio è il prelibato Prosciutto di Bassiano. È aromatizzato con aglio, pepe e vino bianco. È caratterizzato da una lunga stagionatura e una rifilatura della cotenna fino al gambo. Degustatene a volontà alla Sagra del Prosciutto di Bassiano nell’ultima domenica di luglio.