Che fermento l’attesa del Natale! Un tuffo nel passato ci riporta a quando i nostri nonni raccontavano di tutti i rituali che venivano fatti come auspicio di un periodo sereno. L’importante è rispettare le antiche tradizioni che vengono talvolta da molto lontano, tramandate immutate attraverso gesti, musiche e profumi.
La sera della Vigilia il capo famiglia gettava nel cammino il “ceppo”, un ciocco di legno che avrebbe dovuto bruciare fino all’Epifania, augurandosi un inverno non troppo rigido e propizio.
L’albero di Natale ed il Presepe sono simboli di pace, di speranza, del rinnovarsi della vita, l’abete è un albero sempreverde, attraversa indenne tutte le stagioni e appena possibile mette i nuovi aghetti, chiarissimi, morbidi. Toccare per credere!
Il primo albero di Natale a Roma fu fatto allestire nel Salone del Quirinale nella seconda metà dell’Ottocento grazie alla regina Margherita di Savoia, moglie di Umberto I.
Anche nelle abitazioni più modeste veniva allestito un piccolo presepe, ricostruzione di scene della Natività e dell’Adorazione dei Magi, a cui ognuno poteva aggiungere qualche dettaglio per rendere ancora più suggestiva l’atmosferica magica che il Natale racchiude in sé.
Nell’attesa della notte più magica dell’anno, le nostre città e le nostre case si illuminano con le tante luci colorate che ci ricordano l’importanza del fuoco nei rituali di purificazione e soprattutto nel passaggio della porta del solstizio d’inverno, che quest’anno cade il 21 dicembre e coincide ufficialmente con il giorno in cui la durata delle ore diurne è la più breve dell’anno.
Nel centro di Roma c’è un capolavoro dell’architettura della Roma imperiale fatto costruire tra il 25 e il 27 a.C da Agrippa per onorare gli Dei, e successivamente ricostruito fra il 118 e il 125 d.C. da Adriano, l’imperatore interessato di astronomia, il Pantheon, che nasconde in sé il perfetto meccanismo del cosmo e che, in corrispondenza di eventi astronomici come i solstizi o gli equinozi, permette di osservare fenomeni luminosi.
Il Pantheon rappresenta una gigantesca meridiana sferica con i cerchi di luce che si diffondono attraverso l’oculus posto alla sommità della cupola, che consente di misurare la diversa altezza del sole sull’orizzonte ed indica lo scorrere delle stagioni.
Durante il solstizio d’inverno, allora, occhi puntati verso il cerchio di luce che illumina la cupola e che, in quello che tutti definiscono il giorno più corto dell’anno, a mezzogiorno colpisce il punto più alto.
Un mistero che dura da millenni quello che avvolge questo straordinario monumento che non possiamo fare almeno di visitare con stupore.