A rendere “speciale” questo asparago è il colore verde brillante e  l’assenza della parte legnosa, che in genere si scarta, da cui deriva anche il nome di asparago ‘mangiatutto’.

Prodotto esclusivamente a Canino, Montalto di Castro e Tarquinia, l’ortaggio nel 2023 è stato iscritto nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) con la denominazione “Asparago verde di Canino” .

Davvero curioso pensare che questa prelibatezza abbia una storia recentissima: solo tra il 1975 e il 1980 è iniziata la sua coltivazione, con l’intento di creare un prodotto per la surgelazione, da una industria del settore.

Ma il clima e il modo di coltivare ha dato risultati così positivi da indurre gli agricoltori locali a continuarne la produzione, ottenendo un raccolto enorme e di ottima qualità.

Per assaggiare questo delizioso ortaggio, vi diamo appuntamento con la Sagra dell’Asparago Verde di Canino, che si tiene il 25 aprile di ogni anno o a ridosso di questa data, per utilizzare al meglio le festività del periodo

La tradizionale frittata da record è ormai consuetudine: con una padella di 2 metri di diametro e tre metri di manico, quattro pale e quattro cuochi per cucinare la frittata di oltre 1500 uova delle aziende locali e quasi 120 kg di asparagi, cucinati con l’olio EVO Canino DOP, dei rinomati mulini sociali.

Non resta che programmare una gustosa visita in quest’area tra Viterbo e il mare.

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