Alla scoperta delle Isole Ponziane sotto il sole di settembre

È l’ultimo sole, quello più blando, più leggero, non proprio da tintarella, ma il migliore per godersi gli ultimi sprazzi estivi sul litorale Laziale. È settembre, il mese in cui le Isole Ponziane ti accolgono dolcemente dopo essersi riappropriate della loro tranquillità, interrotta dal frizzante flusso dei visitatori dell’alta stagione.

Sono poche le cose da mettere in borsa: costume, giacca a vento perché la sera può far freschino, il portolano perché prendere uno scoglio con la chiglia non è il massimo e tanta voglia di mare. Siamo nel Lazio, in uno dei litorali più belli d’Italia, salpiamo da Formia in direzione Ponza, un borgo con un’infinità di cose da vedere che Eugenio Montale definì un paradiso in terra.

Tra calette bianche dall’acqua turchese godetevi i fondali ricchi di vita con relitti e grotte che sono il regno dello snorkeling e del diving. Ma Ponza non è solo mare. Andate in direzione di Le Forna, la parte più selvaggia ed elevata dell’isola e apprezzate… il silenzio che vi troverete. Da qui lo Scoglio della Tartaruga dominerà lo skyline. A Ponza ci sono due necropoli romane, grotte artificiali, i resti di due sontuose ville imperiali e tante cisterne disseminate sul territorio, di cui la più famosa è la Cisterna Romana della Dragonara.

E se vi dicessimo ora di imbarcarci in direzione di “pandataria”… questa era la definizione che i greci davano a Ventotene, ovvero “dispensatrice di ogni bene”, paradiso per gli amanti del mare, delle immersioni e delle escursioni. Molte delle sue cale si raggiungono soltanto via mare, mentre tra le spiagge che si possono toccare a piedi da Piazza del Castello ci sono Cala Nave, la più frequentata, Cala Rossano piccola, sabbiosa e riparata, Parata Grande affascinante con i suoi scalini scavati nel tufo e Parata della Postina, una piccola baia sassosa dominata da un masso che forma due archi naturali.

Una passeggiata lungo il molo vi permetterà di ammirare le grotte di tufo scavate dai romani che ospitano oggi negozi, uffici turistici e centri immersioni, mentre all’imbocco del porto, utilizzate tutt’oggi, si possono notare nella parete rigorosamente di tufo le grandi bitte che tenevano ancorate le navi mercantili romane.

Non perdetevi una visita alla Peschiera Romana, si trova ai piedi del faro, nella zona del Porto, l’ingegnosità dei romani vi incanterà! Ventotene è ancor più affascinante durante la Festa di Santa Candida non perdetela!

Poco distante da Ventotene c’è il carcere dell’isola di Santo Stefano. Fu edificato dai Borbone nel 1795 e funzionante fino al 1965. Si tratta di una costruzione imponente e maestosa a ferro di cavallo, a picco sul mare, dove però i detenuti potevano guardare soltanto all’interno. Esempio perfetto di modello panottico del filosofo inglese Jeremy Bentham, ovvero un carcere semicircolare progettato in modo che i sorveglianti al centro potessero avere sempre visione delle celle.

Se siete nelle Isole Ponziane in barca dovete assolutamente fare tappa a Palmarola, la perla dell’arcipelago laziale. Tuffarsi alla mattina nell’acqua trasparente sfiorata dai primi raggi del sole è un’esperienza imperdibile! Selvaggia e disabitata Palmarola è una riserva naturale con un mare particolarmente pescoso. Ricca di grotte, anfratti e calette dal fascino ancestrale, raggiungete la zona della Cattedrale, scolpita con archi a sesto acuto e resterete senza parole!

Issate le vele direzione Zannone, la più settentrionale delle isole, che per la sua rilevanza naturalistica, dal 1979 è stata inserita nel Parco Nazionale del Circeo. L’isola, disabitata, fu sede di un monastero cistercense di cui restano importanti ruderi: il trekking per arrivarci è una passeggiata bellissima. Al Varo, l’unico posto di Zannone dove è possibile sbarcare, c’è un’antica Peschiera Romana, ricavata nella roccia e raggiungibile attraverso una scalinata interna, non perdetevela!

E per concludere la nostra “passeggiata” in barca a vela, tra le Isole Pontine, una sbirciatina a Gavi non può mancare. È la più piccola delle isole, senza nemmeno una spiaggia, scogli affioranti lungo la costa frastagliata e una sola grotta chiamata grottone di Gavi. Qui il gabbiano reale la fa da padrone e vi nidifica il falco pellegrino.

… e ora direzione facciamo ritorno a casa.

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