Albano Laziale è immersa tra i Castelli Romani lungo le rive del più profondo dei bacini vulcanici del Lazio, il lago Albano.
Il lago Albano, o di Castel Gandolfo è amata dai pescatori per le sue acque popolate da una variegata fauna ittica. Sono, inoltre, praticate la vela e la canoa. Sul lago Albano c’è il circolo federale della FICK – Federazione Italiana Canoa e Kayak, dove si allena la nazionale italiana. Per il periplo del lago è senz’altro più adatta la mountain bike per raggiungere le rovine di Albalonga.
Nel centro storico i monumenti presentano una commistione di stili architettonici, dal moderno alle chiese medievali e barocche, fino ai resti e rovine antiche. Sono imperdibili due veri e propri gioielli Albano: la chiesa seicentesca di Santa Maria della Stella e la Tomba degli Orazi e Curiazi. La Tomba fu edificata in Età Repubblicana e non può essere riferito ai fratelli Orazi e Curiazi. Alcuni studiosi ritengono che il mausoleo sia una ricostruzione della tomba di Arunte, realizzata dalla famiglia Arruntia.
Ammirate anche l’Anfiteatro del III secolo in grado di ospitare fino a 16.000 persone, la cattedrale di San Pancrazio risalente al 1719, le terme di Caracalla e la Porta Pretoria.
Il Museo Civico di Albano “Mario Antonacci” è all’interno di Villa Ferrajoli. Il suo percorso espositivo si snoda in 23 sale, con reperti dal Paleolitico all’Ottocento. Una sala è dedicata al “villaggio delle macine”, il centro abitato palafitticolo riemerso dalle acque del lago Albano. In una sala nella sezione dedicata all’età arcaico-repubblicana sono esposti i reperti della Villa di Gneo Pompeo Magno costruita nel I sec. a.C., parzialmente scavata nel sito dell’attuale parco pubblico di Villa Doria.
La Villa di Gneo Pompeo Magno fu costruita da Pompeo tra il 61 e il 58 a.C. e finì successivamente tra i possedimenti dell’imperatore Augusto. I resti giunti a noi occupano 9 ettari di superficie. La villa era impreziosita da ninfei, criptoportici, fontane, statue e giardini. Tra i reperti più famosi rinvenuti, c’è l’ara marmorea con scolpite le fatiche di Ercole, il Bacco Barbato e il gruppo di due centauri in marmi policromi. Sono conservati nel museo dei Doria Pamphili, antichi possessori del terreno sul quale sorgono i resti della villa.
L’Ecomuseo Lazio Virgiliano APS è nel territorio compreso fra il grande cratere del vulcano laziale, con i due laghi, e il Mar Tirreno, descritto da Virgilio nell’Eneide per raccontare il mito delle origini latine di Roma. Custodisce un insieme complessivo di beni naturali e culturali come il grande bacino idrogeologico del fiume Incastro e le testimonianze di città antichissime come Ardea, Lavinium, Alba Longa.
Albano Laziale è stato riqualificata da street artist e nomi noti dell’arte urbana nazionale. In questa zona opera il Musac – il Museo di Street Art dei Castelli, che conserva la strada come sede dell’arte. Uno dei primi progetti che ha coinvolto Pavona, piccola frazione tra il Comune di Albano e quello di Castel Gandolfo, è stato “Arte in Stazione e Città a colori” promosso da Rete Ferroviaria Italiana. Lo scopo era di recuperare l’ambiente urbano e sociale intorno alla stazione attraverso murales colorati. Tra gli artisti coinvolti sugli edifici ferroviari, spicca Krayon con degli animali, Alessandra Carloni con la nave che fluttua tra le nuvole, Diego Poggioni con i supereroi.
Il Bajocco Festival apre le porte al mondo dell’immaginazione all’inizio di settembre e riempie Albano Laziale di performer, dall’area circense a quella musicale, che dialogano con il pubblico attraverso l’arte.
Dal novembre a dicembre si apre sil sipario sul Festival Liszt Albano con tanti appuntamenti dedicati al pianoforte, alla musica da camera e sinfonica. L’evento è in ricordo del rapporto che Franz Liszt ebbe con Albano Laziale dal suo primo viaggio in Italia nel 1839. Tra i luoghi di Liszt, Palazzo Lercari è un gioiello architettonico settecentesco voluto dal cardinale Nicolò Maria Lercari. Franz Liszt frequentò Palazzo Lercari durante il pontificato di Pio IX, soprattutto nel periodo del trasferimento estivo del papa a Castel Gandolfo.
Nell’antico nucleo urbano sviluppatosi intorno all’accampamento della II Legione Parthica (Castra Albana) si svolge Atmosfere del Mondo Romano Antico, la rievocazione storica che da 10 anni a metà giugno ricrea l’atmosfera della vita pubblica istituzionale e della quotidianità. È un evento che fa tornare indietro di 1800 anni Albano Laziale, ai tempi di Settimio Severo. L’evento racconta la vita dei legionari dentro gli accampamenti, tramite l’arte della guerra dell’esercito romano, il tiro con l’arco, utensili e scene di vita quotidiana e la gastronomia dei legionari.
Tra i prodotti tipici del territorio, spicca il “capoccione”, una varietà di broccolo romanesco che, come suggerisce il nome, presenta un’infiorescenza molto grande. In suo onore, nella gastronomia tipica di Albano Laziale si annoverano i broccoli “attufati”. Orazio lo celebra nel Natalizio di Mecenate, è il bianco DOC Colli Albani, novello, spumante e superiore. Si tratta dell’antico ‘Albano’, apprezzato dai patrizi in Età Imperiale e dagli artisti del Grand Tour del 1800.