Le “erbarelle” nel Viterbese sono un insieme di verdure selvatiche, in genere quelle più coriacee e meno adatte a essere mangiate crude. Si raccolgono nei campi in autunno e in primavera la “caccialepre” (picridium volgare), il “crispigno” (sonchus oleraceus), la cicoria (cichorium intybus), l’“orecchio di lepre” (plantago lanceolata), il “pisciacane” (taraxacum officinalis) e la “pimpinella” (poterium sanguisorba).
Anticamente, l’acquacotta con le erbarelle era il piatto forte delle famiglie povere, soprattutto in tempo di guerra. Diversa la ricetta dell’Acquacotta della Maremma Viterbese.
Ingredienti: 1 kg di “erbarelle”, 1 grossa cipolla, 3 spicchi d’aglio, olio EVO, pomodori, peperoncino e pane raffermo.
La preparazione è semplice. Lavate accuratamente le verdure e cuocetele in un grosso tegame, meglio se di coccio, con acqua salata insieme all’aglio “vestito”, peperoncino, pomodori e cipolla. A cottura ultimata, versate l’acquacotta sopra le fette di pane raffermo, preferibilmente abbrustolite.