E’ la carne tipica della cucina romana diventata un classico fra i menù tradizionali italiani e che nel Lazio per tradizione si consuma durante le festività pasquali. E non solo!

Il sapore delicato, di carne giovane, è dovuto all’alimentazione basata solo sul latte della madre, allevata in pascoli all’aperto, senza forzature alimentari né stress ambientali. Ma attenzione: abbacchio è la parola romanesca che indica esclusivamente l’agnellino da latte; in altre regioni infatti agnello e abbacchio sono sinonimi.

L’Abbacchio Romano, con un disciplinare molto rigido per avere riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta), deve essere nato, allevato e macellato solo nel Lazio, che grazie al particolare territorio stretto tra monti e mare, permette di sfruttare le condizioni migliori per l’allevamento degli ovini.

Tra le tante feste in cui l’abbacchio è il re c’è la sagra Roiate alle porte di Roma, che si tiene ogni anno a settembre per tre giorni consecutivi, fina dal 1952: è una festa tradizionale che richiama turisti e golosi, per degustazioni, spettacoli ed eventi musicali.

Cucinata secondo la ricetta tradizionale “allo scottadito” oppure arrosto o al forno con le patate, è una specialità della cucina del Lazio molto apprezzata anche dai turisti stranieri, insieme alle ‘animelle’, ai ‘granelli’ e a tutte le regaglie – nel senso di ‘bocconi da re’ – che preparate in padella o fritte fanno la felicità degli intenditori.

 

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