Dal centro alla periferia, la street art a Roma la puoi trovare ovunque. L’arte contemporanea dei “Murales” è una delle espressioni artistiche più vive che la città eterna può vantare: vere e proprie opere della creatività che hanno reso Roma una delle mete europee più ambite dagli artisti di strada di tutto il mondo.
Dall’americano MoMo al tedesco Clemens Behr fino alle opere d’arte degli italiani Hitness e Sten&Lex, Roma offre dei veri e propri itinerari della street art di qualità, di livello internazionale, tale da reggere il confronto con la bellezza dell’arte classica.
Nata come azione di “protesta” oggi la street art è una vera e propria espressione di arte postmoderna, tanto che con i suoi colori e la sua variegata espressione è stata capace di ridare luce nuova e nuova linfa a interi quartieri popolari o zone periferiche.
La prima meta è il quartiere Ostiense che ha visto nascere il progetto “Ostiense District”, grazie alla partecipazione di numerosi artisti di fama mondiale: qui possiamo apprezzare su facciate di palazzi, muri di recinzione e addirittura su una caserma, opere diversissime tra loro e tutte da scoprire.
Via Ostiense, Via del Gazometro e Via del Porto Fluviale si sono accese di colori e fantasia senza un copione prestabilito. La libertà artistica dei murales trasforma questi luoghi in poli di attrazione per romani, turisti curiosi e nuovi “writers”.
Poco distante, continuiamo il nostro itinerario deviando verso Tor Marancia al lato della ‘Colombo’, abbreviazione tutta romana di Via Cristoforo Colombo, la grande arteria che porta al mare di Ostia. Ecco che siamo giunti nel quartiere che dal 2015 ha l’appellativo di zona più colorata di Roma grazie al progetto “Big City Life”. Venti artisti internazionali con ben 22 murales monumentali hanno dipinto con tinte vivaci e stravaganti le undici palazzine in Via di Tor Marancia 63, il lotto 1 delle case popolari. Come una detonazione improvvisa, l’arte di strada stravolge la condizione sociale di un quartiere periferico rendendolo un vero e proprio museo a cielo aperto – premiato alla 15esima Biennale Architettura di Venezia – da non perdere.
Il grigiore della borgata del Trullo è invece il luogo di incontro di due forme artistiche come la poesia e la street-art.
Grazie al movimento artistico “Poeti der Trullo” e i loro versi in romano, le forme e i colori raccontano la Roma lontana dal centro storico, dove la vita è dura, dove gli amici e la famiglia sono i soli punti di riferimento in una giungla che non sempre porta a scelte meritorie o fortunate.
Muoversi nella Roma della street art è conoscere una città diversa fatta di culture ed esperienze di contrasto, spesso di difficoltà sociali e voglia di riscatto, come nei quartieri della Serpentara, San Basilio, Torpignattara, Tor Bella Monaca, il Quadraro, Dragona, il Trullo e Ottavia. Quartieri dove è possibile scovare circa 330 opere dai colori e dalle forme uniche, capaci di trasmettere dolore, disagio, bellezza ma anche speranza e emancipazione.
Dove la rabbia e il disagio sociale trovano sfogo e si trasformano in pura arte… di strada.