Il Cammino dei Briganti è un percorso di trekking nel Cicolano. Attraversiamo la natura selvaggia e incontaminata, vecchie mulattiere e borghi dall’atmosfera medievale nella cornice dell’Appennino Centrale.
Il Cammino dei Briganti è un lungo tratto tra Lazio e Abruzzo nel Grande Cammino dei Briganti, un percorso a piedi che collega le principali tappe storiche del brigantaggio meridionale attraverso cinque regioni italiane: Abruzzo, Lazio, Molise, Campania e Basilicata. Un itinerario da compiere in 35 giorni di cammino per un totale di 600 chilometri.
Un percorso di confine. Per la Storia d’Italia, quando i Sabaudi entrarono nel Regno delle Due Sicilie nel percorso verso l’unificazione. E geograficamente, oggi tra Lazio e Abruzzo, ieri tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio, dove i briganti si spostavano a cavallo, combattendo i nuovi arrivati.
Una storia di 150 anni fa che è diventata un itinerario sulle orme dei briganti della Banda di Cartore comandata dal brigante Berardino Viola. Ma anche quella degli uomini fedeli a Carmine Crocco e al generale spagnolo José Borjes.
Il cammino di circa 100 km è ad anello ed è suddiviso in 7 tappe da percorrere in 7 giorni. Trovandosi a quote medie, tra gli 800 e i 1300 metri, è adatto anche a famiglie sia a piedi sia in mountain bike. Ha la sua credenziale denominata “salvacondotto” su cui raccogliere i timbri che certificano l’avvenuto percorso. È possibile alloggiare in antichi casali.
Si attraverseranno l’incontaminata Val de’ Varri e la Valle del Salto, scavata dall’omonimo fiume. Incontrerete i borghi di Santo Stefano, Valdevarri e Poggiovalle. Qui nacquero diversi briganti come Michele e Berardino Pietropaoli e, ancora oggi, sulle pareti delle abitazioni sono dipinte antiche storie di fuorilegge.
Il borgo di Nesce, dai tratti medievali ma dalle origini più antiche, era un importante centro di epoca romana, capitale della Res Publica Aequicolanorum. Nelle vicinanze si trova un famoso birrificio artigianale.
Costeggiando il Fiume Salto, si passa dalla frazione di Villerose a Spedino. Fuori dal centro abitato si ammiranoi ruderi del castello dell’XI secolo. Da non perdere anche la Chiesa di San Paolo con la necropoli annessa, fino ad arrivare a Cartore, un antico centro abitato nella Riserva naturale regionale Montagne della Duchessa, che dà il nome all’omonima banda di briganti della zona.
Da Cartore, attraverso sentieri Cai, si raggiunge il Lago della Duchessa, chiamato così in onore di Margherita d’Austria. Di origine carsica, a 1788 metri in una conca glaciale, è il lago più alto del Lazio e uno dei più alti dell’Appennino centrale.