Gli studi cinematografici di Cinecittà sono i più importanti in Europa secondi al mondo dopo quelli di Hollywood, inaugurati il 28 aprile 1937 e realizzati su progetto dell’architetto Gino Peressutti.
Come la fenice sono nati dopo l’incendio che nel 1935 ha distrutto gli stabilimenti della Cines dove è stato prodotto il primo Kolossal “Quo Vadis” del 1913.
Sono stati definiti come la “fabbrica dei sogni”, sorti sulla via Tuscolana che dal dopoguerra ha visto l’evoluzione della rete dei trasporti urbani, dai primi autobus immortalati nel film interpretato da Anna Magnani “Bellissima”, alla Metropolitana che li collega al centro di Roma.
Fellini li considerava un pò la sua casa e simboleggiano anche la spensieratezza degli anni del dopoguerra, del boom economico e del nostro Cinema neorealista.
Tra momenti di gloria alternati ad altri meno felici, Cinecittà ha fatto da cornice a successi intramontabili del nostro cinema come i colossal “Quo Vadis” , “Ben Hur”, “Cleopatra”, “I Vitelloni”, “La dolce vita” dove Anita Ekberg ha recitato con Marcello Mastroianni, “Mamma Roma”, “Roma Città Aperta”, “Bellissima”,” 8 e ½”, “Il vigile” e più recentemente, Il padrino – Parte III di Francis Ford Coppola, Daylight – Trappola nel tunnel, Il paziente inglese, Gangs of New York, Baaria, Mission impossibile 3, La leggenda del pianista sull’oceano, La passione di Cristo di Mel Gibson.
Da qui sono passati Ettore Scola, Sergio Leone, Luchino Visconti, Anna Magnani, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Pier Paolo Pasolini, Pietro Germi, Marcello Mastroianni, l’Albertone nazionale, Francis Ford Coppola e Martin Scorsese.
Hanno ospitato, persino, due edizioni dell’assegnazione dei premi David di Donatello e nel 2000 sono stati la location della “casa” della prima edizione del reality show “Grande Fratello”.
Per celebrarne la grandezza è stata istituita la mostra permanente: “Cinecittà si Mostra” che ripercorre la storia del Cinema Italiano attraverso un allestimento di fotografie, l’esposizione di cimeli e costumi originali indossati da grandi star, proiezione di film, il viale Broadway, la Palazzina Fellini, la ricostruzione di set cinematografici, tra cui una scenografia ispirata a “C’era una volta in America”.
E’ stato qui collocato anche il “Museo italiano dell’audiovisivo e del cinema”.
Cinecittà è dunque la leggenda italiana che la televisione e altri strumenti tecnologici non sono riusciti ad oscurare.
Pertanto, gli auguri sono ben meritati!