I più fortunati hanno un giardino, ma basta un terrazzo o un balcone per allestire un barbecue e dare vita ad una Pasqua/Pasquetta alternativa, senza rinunciare a sapori e tradizioni.
Mettiamo su la nostra musica preferita, senza esagerare con il volume così da incuriosire i vicini senza disturbare, magari scambiando con loro due chiacchiere seppur distanti, come abbiamo imparato a fare.
Ispirandoci alla tipica cucina romana prepariamo i carciofi di Sezze alla “giudia”, rinviando ad un altro momento la preparazione più complessa dei “carciofi alla matticella” tanto apprezzati a Velletri, cotti lentamente sotto la brace di tralci di vite che dopo la potatura vengono legati in fascetti (matticelle).
Per gustare al meglio i “carciofi alla giudia”, tanto cari alla Sora Lella ma anche a Gioacchino Belli, dobbiamo scegliere il Carciofo Romanesco del Lazio IGP.
Il nostro barbecue servirà per preparare una saporita carne ovina simbolo della tradizione di Roiate, l’abbacchio allo scottadito, altra ricetta tradizionale delle trattorie romane, chiamato così perché le costolette di agnello si mangiano appena tolte dal fuoco, quasi da scottare le dita.
Abbacchio allo scottadito: Ingredienti per 4 persone
20 costolette di abbacchio
mezzo bicchiere di vino bianco
1 spicchio d’aglio
timo e rosmarino
olio extra vergine di oliva di Cori
sale e pepe
Lasciare insaporire le costolette di abbacchio per almeno 30 minuti in una marinatura composta da spicchio d’aglio, timo, rosmarino o altre erbe aromatiche, olio extravergine d’oliva e vino bianco.
Dopo averla asciugata cuocere la carne cinque minuti per lato e servirla immediatamente, accompagnata dai carciofi alla “giudia”, altre verdure grigliate o puntarelle condite con un battuto di aglio, olio, sale limone ed una alice tritata.
Carciofi alla “giudia”: Ingredienti per 4 persone
8 carciofi romaneschi (mammola o cimarolo)
2 limoni
acqua
1,5 litri di olio per friggere
sale
pepe nero o rosa macinato al momento
qualche foglia di menta e un rametto di timo
prezzemolo
aglio
Pulire i carciofi togliendo le foglie più esterne e dure e sfilettare la parte fibrosa del gambo, metterli a riposare per un quarto d’ora in un contenitore con acqua e limone.
Una volta scolati aprire le foglie e premere a testa in giù su un tagliere cercando di ottenere la forma della corolla di un fiore.
Portare l’olio ad una temperatura di almeno 170°-180°, e immergere un carciofo alla volta per 10 minuti tenendolo per il gambo, se necessario con delle apposite pinze.
Adagiare su carta assorbente per togliere l’olio in eccesso, aggiungere un pizzico di sale e di pepe e con una forchetta aprire ancora un po’ le foglie, il segreto è ottenere una sorta di rosa, anche l’occhio vuole la sua parte!
Ovviamente accompagniamo il nostro pranzo con dell’ottimo pane di Roccamassima e del buon vino, lasciamo a voi la scelta, purché sia un prodotto del Lazio e di certo tutti i gusti possono essere accontentati.
Per una volta possiamo anche esagerare, in fondo è Pasquetta!!