A pochi passi da Roma lungo la Valle dell’Aniene, ci immergiamo nella magia di Tivoli. È la città della Bellezza alle pendici dei monti Tiburtini, delle Villae Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Benvenuti a Villa Adriana, Villa d’Este e Villa Gregoriana.
Che i romani siano stati grandi costruttori è noto e in alcuni luoghi è evidente più che altrove. Come a Villa Adriana, la più grande villa appartenuta a un imperatore romano, Adriano appunto. Il Parco e i reperti archeologici di Villa Adriana sono Patrimonio dell’UNESCO. La visita può durare fino a 4 ore. Il contenuto archeologico e culturale è di incredibile valore. Il panorama di cui si può godere al tramonto si tinge di sfumature romantiche!
Si racconta che l’Imperatore Adriano volesse riprodurre nella sua villa i luoghi e i monumenti che più lo avevano colpito durante i numerosi viaggi. Qui infatti erano presenti palazzi, terme, templi, caserme, teatri, giardini, fontane e ninfei. Osservate gli ambienti costruiti per volere dell’imperatore che rappresentano le numerose province visitate e conquistate dall’Impero Romano.
La villa è strutturata su due livelli: quello superiore è diplomatico, silenzioso e accogliente; quello inferiore è riservato agli schiavi, dinamico e rumoroso. Di tutta la villa è possibile ammirare “soltanto” 40 ettari.
Partite dal Vestibolo, che univa le Grandi e Piccoli Terme, ambienti dove si trascorrevano intere giornate all’insegna del benessere. Proseguite con il Canopo, un lungo canale abbellito da colonne che omaggiano l’antica e omonima città egizia. Poi c’è il Pecile, un lungo portico coperto e utilizzato in passato come passeggiata panoramica. Il Teatro greco è un piccolo teatro di corte utilizzato per pochi intimi, mentre la Biblioteca Greca e la Biblioteca Latina sono gli ambienti del Sapere.
Di grande rilievo è il Teatro Marittimo, uno dei monumenti più noti e rappresentati di Villa Adriana. È uno dei simboli dell’unicità e della concezione innovativa dell’impianto architettonico dell’intero complesso residenziale.
Villa d’Este è il capolavoro rinascimentale del giardino italiano ed Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Entrare a Villa d’Este è un po’ come entrare in un film o in una gigantesca cartolina! Con le sue cento fontane, i ninfei, le grotte, i giochi d’acqua e le musiche idrauliche costituisce un modello unico e più volte emulato nei giardini europei del manierismo e del barocco. Ogni fontana è altamente teatrale a partire dalla Rometta, caratterizzata dalla scultura di Roma in trono. Oppure l’imponente Fontana dell’Ovato, più comunemente chiamata Fontana di Tivoli, perla architettonica che conclude l’altrettanto famoso Viale delle Cento Fontane.
Non poteva mancare un’opera berniniana, la Fontana del Bicchierone. Ci sono poi le “fontane musicali”: la Fontana degli Uccelli e la Fontana dell’Organo, dotate di alcuni congegni azionati dall’acqua che riproducono armonie musicali. Degna di ammirazione è la Fontana della Proserpina, composta da un ninfeo centrale protetto da due colonne tortili, pensata anticamente come la Fontana degli Imperatori.
Vista e rivista su molte cartoline, ecco emergere la Fontana del Nettuno, uno dei luoghi più fotografati dai turisti.
La splendida Villa Gregoriana è la Bellezza in verde di Tivoli. Si estende ai piedi dell’antica acropoli su un suggestivo parco naturalistico immerso nella vegetazione. Boschi, sentieri, cascate e grotte! Parco della Villa Gregoriana è il nome che ha assunto dal 2005 insieme all’intero territorio della villa quando sono passati sotto la tutela e la gestione del FAI – Fondo Ambiente Italiano. Il parco è considerato un unicum mondiale, il luogo dove la natura e la costante opera dell’uomo si fondono tra straordinari paesaggi e resti dell’antica villa archeologica di Publio Manlio Vopisco.
Villa Gregoriana è famosa per la Grande Cascata, scenografico e fotografato getto d’acqua creato dal fiume Aniene. E poi per le Grotte di Nettuno e le Grotte delle Sirene, caverne erose dallo stesso fiume poste sotto la zona del Tempio di Vesta e raggiungibili attraverso una strada alberata ornata da una grande varietà di piante.
L’itinerario di visita percorre l’intera Valle dell’Inferno. Si parte dal ponte Gregoriano e si discende lungo la valle, arrivando con una piccola deviazione alla terrazza di fianco alla grande cascata e poi si continua a scendere nell’ombra della forra. S’incontrano lungo il sentiero le due grotte immerse in un paesaggio carsico sullo sfondo di una fitta vegetazione. Arrivati in fondo, si risale dal lato opposto del letto antico del fiume fino all’acropoli, sulla cui spianata sono collocati due templi del I secolo AC.