Le melangole sono arance amare che un tempo erano molto diffuse nella Maremma Laziale; il loro succo veniva spesso utilizzato per insaporire alcuni tipi di acquacotta.
A Canepina per il clima non proprio favorevole a queste piante, l’uso delle melangole era dovuto dal fatto che i canepinesi, commercianti agricoli, avevano imparato ad utilizzarle per un pasto frugale.
Oggi non è molto facile trovarle in commercio ma si trovano allo stato selvatico in terreni soleggiati sulle coste tirreniche o in giardini come alberi da ornamento.
Per gli ingredienti di questa ricetta occorrono 4 o 5 melangole, olio, aglio, sale e pepe.
Per la preparazione si tagliano a metà le melangole, si lessano in acqua salata e poi si lasciano a bagno per qualche ora in acqua fredda.
Dopo averle scolate si condiscono con olio, sale, pepe, un trito di aglio e si mettono a cuocere in una padella con un filo d’olio avendo l’accortezza di metterle a cuocere prima dalla parte della buccia.
Schiacciarle con un cucchiaio per permettere una cottura migliore e poi rigirarle.
Il consiglio è di mangiarle sopra una fetta di pane bruscato.