“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà del mondo”, diceva Hernest Hemingway.
Da questa affermazione iniziamo un viaggio che ci porterà a conoscere più da vicino tante varietà di vini e numerosi borghi ricchi di storie collegate al magico momento della vendemmia, un rito che si ripete ogni anno, fatto di gesti semplici, che legano profondamente l’uomo al territorio.
In passato non troppo recente era un qualcosa che rimaneva strettamente legato alle famiglie che al termine della raccolta si riunivano per banchettare e festeggiare. Oggi, invece, capita sempre più spesso che aziende vinicole accolgano turisti ed appassionati creando delle vere e proprie forme di turismo enologico.
Muniti del nostro cestino di vimini e di un paio di forbici iniziamo il nostro viaggio dall’alto Lazio fino al confine con la Campania, con una lunga passeggiata ci permette di ammirare la bellezza di vigneti dai colori unici e godere di atmosfere bucoliche.
Da agosto a novembre è il periodo della raccolta: un’attività fortemente radicata nel territorio che può essere definita come una vera e propria “arte”.
Facendo riferimento alla Tuscia, seguiamo i sentieri che portano al Comprensorio della Teverina. Sono diversi i comuni, di grande valenza storica e ricchissimi di tradizioni che meritano di essere visitati. Parliamo di Bagnoregio, Bomarzo, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d’Agliano, Graffignano e Lubriano.
Un territorio dove da anni si producono prettamente vini rossi come il Sangiovese, l’Aleatico e il Canaiolo, senza per questo rinunciare alla qualità delle uve bianche, come il Grechetto e lo Chardonnay, con cui si imbottiglia dell’ottimo vino.
Dal viterbese scendiamo lentamente lungo la costa degli Etruschi in quella è conosciuta come la Strada del Vino e dei Prodotti Tipici delle Terre Etrusco Romane. Si snodano tra la costa, i laghi di Bracciano e Martignano, fino ad includere lo scenario affascinante e selvaggio dei Monti della Tolfa.
I vigneti affacciati sul mare, il rumore delle onde che si infrangono sulla costa e il profumo dei vini prodotti nella zona inebrieranno i vostri sensi per un’esperienza unica. I fiori all’occhiello di questo territorio sono i due DOC Cerveteri e Tarquinia e l’IGT Costa Etrusco Romana bianchi freschi e rossi profumati risentono della vicinanza del mare che mitiga con le sue brezze le calure estive e i rigori invernali.
Oltre alle numerose bellezze paesaggistiche, potrete ammirare castelli e borghi incantati che vi faranno tornare indietro nel tempo. Da Palo a Bracciano passando per i comuni di Cerveteri e di Ceri.
Dalle Terre Etrusco Romane ci spostiamo nel Parco dei Castelli Romani. Percorrere la strada dei vini dei castelli romani vi darà la possibilità di ammirare paesaggi incantevoli con resti antichissimi di civiltà che prima ancora della nascita di Roma si insediarono su queste terre.
Ogni comune all’interno del parco ha una storia e tradizioni tutte da scoprire!
Partiamo da Frascati, dove troviamo il vino per eccellenza dei Castelli Romani e il suo strettissimo parente, il Cannellino, prodotto da uve avvizzite, dolce e rinomato e prodotto in piccole quantità. Velletri la cui cultura del vino e della vite risale alla tradizione etrusca, testimoniate dalle opere del naturalista romano Plinio il Vecchio è il secondo comune a cui facciamo riferimento.
A poca distanza troviamo Genzano di Roma da dove la maggior parte dei carrettieri dei Castelli partivano per portare il vino a Roma.
Spostiamoci ora nella zona dove viene prodotto il vino DOC Colli Albani e più precisamente fra Ariccia, Castel Gandolfo ed Albano. Il vino di questa zona viene prodotto dai tempi precedenti alla nascita della città di Roma. Si tratta di un vino che si coniuga felicemente con la rinomata cucina dei castelli che vanta una tradizione di sicuro interesse e che vede nella porchetta di Ariccia il campione assoluto della tavola.
Il viaggio lungo la strada dei vini dei castelli romani si conclude a Nemi e Rocca di Papa, due deliziosi borghi medievali dove viene prodotto il Marino DOC.
Percorrendo diversi chilometri sulla strada del Cesanese, giungiamo in una vasta area intorno agli Altipiani di Arcinazzo, situata a cavallo tra la parte meridionale della provincia di Roma e quella settentrionale della provincia di Frosinone.
Il vino Cesanese vanta una tradizione secolare: contraddistinto da un bel colore rosso rubino, tende ad assumere una sfumatura granata con l’invecchiamento. Serrone, Piglio, Paliano ed Anagni: sono i quattro borghi della Ciociaria da visitare sorseggiando un calice di Cesanese!
Dalla provincia di Frosinone a quella di Latina percorriamo la Strada del vino della provincia che ha l’onere e l’onore di essere la più lunga ed articolata d’Italia. Il più giovane percorso vinicolo laziale, infatti, parte dai Monti Lepini e si basa su un itinerario ricco di eccellenze enologiche, specialità gastronomiche ed un’infinita offerta turistica
La prima tappa è Cori, sede di numerose cantine, patria vinicola per eccellenza, già molto apprezzata per lo stile dei suoi numerosi palazzi rinascimentali, per il saporito prosciutto. Da Cori ad Aprilia per assaggiare la carne di bufala e sorseggiare l’ottimo Trebbiano di Aprilia. La lunghezza del percorso consente di entrare in un territorio ancora “incontaminato” a livello turistico ma non per questo meno ricco di fascino e curiosità.
Le altre tappe di questa Strada offrono un clima ancor più mite ed apprezzato grazie al noto e crescente turismo marittimo che comprende il vasto territorio che va da Sabaudia fino a Terracina passando per San Felice Circeo e Sperlonga. Il vino per eccellenza in questa zona è sicuramente il moscato, una vera e propria delizia!
Per tutti i vini che vi abbiamo citato bisognerà aspettare un po’… per il momento “accontentiamoci” di gustare il primo vino novello!