Sciarpa, guanti e cappello, siamo pronti a trascorrere una passeggiata primaverile tra le stradine dei borghi laziali? Ancora no, manca l’ombrello e non l’ombrellone. E… già, è proprio così, questo maggio di primaverile ha solo la cadenza nel calendario, il cambio stagione infatti, è ancora un sogno!
Secondo gli esperti, si tratterebbe del mese di maggio più freddo degli ultimi 50 anni, ma le nonne non sono sicure, vorrebbero riesumare il colonnello Bernacca per avere dei ragguagli… e intanto noi non ci “sbottoniamo”!
Insomma cosa si fa sotto la pioggia di maggio?
Se siete nel viterbese un tuffo tra le calde acque termali del Bullicame è il modo migliore per trascorrere il vostro tempo libero! Non c’è nulla di più romantico che stare immersi nell’acqua calda con la pioggia che tintinna sul vostro viso. Una volta asciutti, ma non ancora stanchi per tornare a casa, fate una passeggiata nel quartiere San Pellegrino di Viterbo, è il luogo migliore per concludere la vostra giornata in Tuscia.
Siete di passaggio in Ciociaria? Infilatevi nelle Grotte di Pastena, farete un meraviglioso viaggio nella natura tra stalattiti e stalagmiti. È molto meglio visitare le grotte dopo un periodo di pioggia perché è possibile ammirare la cascata interna nel pieno del suo flusso d’acqua.
Il percorso dura circa un chilometro, è piuttosto agevole, ben articolato e ricco di particolari suggestivi come le innumerevoli figure più o meno astratte che potrete scorgere tra una formazione calcarea e l’altra.
Godersi un maggio freddo e piovoso in provincia di Roma? Si può! Andate a Sant’Oreste, sul Monte Soratte, vi attende l’omonimo bunker. Si tratta di un sistema di gallerie realizzate all’interno della montagna, che sarebbero dovute servire da rifugio antiaereo, durante la seconda mondiale per le alte cariche dell’Esercito Italiano. I lavori furono svolti sotto la direzione del Genio Militare di Roma e, ancora oggi, questo dedalo ipogeo costituisce una delle più grandi ed imponenti opere di ingegneria militare presenti in Europa: circa 4 km di lunghezza: una vera e propria città sotterranea.
La Sabina è bella con il sole, ma anche con la pioggia! Volete un po’ di relax? Andate nella bellissima Abbazia di Farfa un luogo in cui il tempo si è fermato. Basta entrare nella porta che fa accedere al borgo del paese e tutto cambia. Armonia e bellezza vi avvolgeranno, resterete incantati. L’impianto architettonico di stile carolingio, le pareti affrescate, il soffitto a cassettoni, l’enorme “Giudizio Universale” alle spalle dei visitatori, la bellissima visita all’intero complesso, sono un’immersione in più di 15 secoli di storia, che non potete perdere!
Se non vi spaventa girare con l’ombrello, nel giro di pochi chilometri si possono ammirare oltre al borgo di Farfa, Toffia, Fara Sabina, Castelnuovo di Farfa, Salisano, Mompeo, Frasso, tutti posti sulle sommità di colline bordate di uliveti che mantengono ancora le caratteristiche di borghi rurali.
Nella zona di Latina potete andare a Sezze e dedicarvi alla scoperta del Museo del Giocattolo, perché in fondo, in fondo, a tutti noi piacerebbe ritornare bambini, quale è dunque il modo migliore per poterlo fare se non quello di ciondolare tra i giochi antichi del museo di Sezze? E’ possibile assistere anche alla proiezione di fiabe animate a tema e cimentarsi in attività di laboratorio, il tutto in sale piene di colori, di giocattoli e fotografie. Via alla creatività e alla fantasia!
Se visitare Roma a cielo aperto è meraviglioso, scendere nei meandri della terra, oltre che essere avventuroso e alla portata di tutti vi regalerà emozioni e scorci spettacolari! Piove? Non c’è problema, andiamo alla scoperta di una Roma underground!
La Cripta dei cappuccini
I sotterranei dell’Esquilino, scavati nel corso degli anni ’70, che conservano importanti testimonianza archeologiche: tratti delle mura serviane risalenti al VI secolo a.C. con la primitiva Porta Esquilina e del percorso basolato dell’asse viario e avanzi di opere idrauliche appartenenti alla sistemazione dell’Anio Vetus, acquedottto risalente alla media età imperiale. Sono visibili anche i resti della prima diaconia paleocristiana del IV secolo d.C. ricavata in ambienti di un castellum aquae e della necropoli cristiana situata al margine di una strada. Nel tour della Roma sotterranea non può di certo mancare la visita al colombario di Pomponio Hylas, un monumento sepolcrale, caratterizzato da pareti “traforate” da nicchie, all’interno delle quali venivano deposte le ceneri dei defunti. Il suo nome deriva proprio da questo aspetto dell’ambiente, simile per l’appunto ad una colombaia. Immancabile è una visita alla Cripta dei cappuccini. I monaci cappuccini utilizzarono le ossa di quasi 4.000 dei loro fratelli per decorare questo spazio oscuro in intricati disegni dal pavimento al soffitto, conferendogli il macabro soprannome di “cappella delle ossa”.