Il vitigno Aleatico, introdotto in Italia dalla Grecia, si diffonde in un primo momento in Puglia e successivamente in Toscana. Ma è nel Lazio, nella zona di Viterbo, che il microclima è ideale per la sua coltivazione.
L’Aleatico liquoroso sembra essere addirittura il discendente del “vinumdulce”, tanto apprezzato nei banchetti luculliani dell’antica Roma.
La gradazione minima è di 12% o di 17,5%, nel tipo liquoroso che viene invecchiato per 6 mesi.
E’ di colore rosso rubino con riflessi violacei, con un particolarissimo odore intenso in cui si può riconoscere la ciliegia marasca e la viola; e l’intensità di profumo e riconoscimento di marasca nel tipo liquoroso sono ancora più accentuati.
Diverso è l’invecchiamento: il tipo normale può invecchiare in bottiglia fino a tre anni, molto di più il tipo liquoroso, da assaporare con il tradizionalmente abbinamento con dolci di pasta di mandorle e comunque non lievitati.