Immersa in uno dei paesaggi montani più belli della Ciociaria, a 800 metri di altezza, si trova la Certosa di Trisulti, splendido complesso monastico divenuto monumento nazionale. Al complesso si accede attraversando un portone di ingresso, decorato con un bassorilievo raffigurante San Bartolomeo, protettore dei certosini, mentre nella seconda arcata il pittore Filippo Balbi dipinse la Madonna che porge del pane ad un monaco.
Si raggiunge il piazzale principale del monastero, dove si trovano la facciata medioevale del Palazzo di Innocenzo III, che oggi ospita un’ importante Biblioteca e la facciata neoclassica della Chiesa intitolata alla Vergine Assunta, a San Bartolomeo e a San Bruno, fondatore dell’ordine certosino.
La chiesa ad aula è divisa in due settori da un tramezzo, sui cui lati si trovano due altari che ospitano i corpi di due santi martiri: Bonifacio e Benedetto; a destra e a sinistra, in alto sulle pareti, si trovano belle tele di F. Balbi, mentre, in basso, è addossato il coro dei fratelli conversi, opera di intagliatori locali eseguito alla fine del XVII secolo.
Superata la porta, che divide lo spazio riservato un tempo ai fratelli coristi, ammiriamo un coro finemente scolpito, ricco d’intagli e figure zoomorfe, eseguito dallo scultore Jacobò, alla fine del XVI secolo. Le pareti della chiesa sono rivestite da belle tele del Balbi e del Battelli mentre al Caci spetta il grande affresco della volta, che raffigura la Gloria di Beati e Santi (1683).
La fama di questo monastero è in parte legata alla presenza di una bellissima farmacia affrescata dal pittore G. Manco con temi pompeiani e decorata con artistiche vetrine, entro le quali sono ancora conservati i recipienti in vetro che contenevano i medicamenti. Di fronte si trova un salottino, decorato da Filippo Balbi, un tempo adibito a foresteria.