L’acqua Egeria è indissolubilmente legata alla ninfa che ha dato il suo nome alla fonte, venerata insieme alle quattro Camene protettrici delle acque.
La mitologia narra che ad originare la fonte che tutt’oggi vediamo sia stato il pianto, per amore, della ninfa.

I Romani consideravano sacra la Fonte Egeria, infatti ancora oggi è conosciuta con il nome di acqua santa di Roma, come si legge sull’etichetta della bottiglia.

La Fonte Egeria è aperta al pubblico all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica, nella valle della Caffarella, in questa zona troviamo anche lo splendido mausoleo di Cecilia Metella.

Il Ninfeo di Egeria, luogo molto suggestivo, è una sorta di nicchia, un tempo rivestita di marmo bianco e dalla grande volta ricoperta di mosaici.

Le caratteristiche organolettiche di questa fonte sono da ricollegarsi ai terreni di origine vulcanica di cui il sottosuolo è formato, e che la rendono ricca di sali e di un’effervescenza leggera e gradevole.

Calcio, magnesio, fluoro e potassio, ne fanno un’acqua ideale per gli amanti dello sport, per combattere stanchezza e cali di tono.

Nei pressi della fonte si trova oggi lo stabilimento dell’acqua Egeria, dove è possibile fare una sosta. Esiste anche un’altra fonte Egeria, che i Romani edificarono ad Ariccia.

 

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