Molti ancora oggi si chiedono se Lucrezia Borgia fosse così bella come asseriva Pietro Bembo, che ne conservava un ricciolo d’oro fra le sue carte. I ritratti del tempo non sembrano dissipare questo dubbio, ma bisogna anche considerare che i parametri di bellezza variano di epoca in epoca. Tuttavia essere biondi e con gli occhi azzurri in quel tempo aveva un suo valore, e forse è così ancora oggi.
La sua fama di donna perfida e priva di morale capace anche di uccidere è arrivata fino ai nostri giorni al punto che il suo nome viene talvolta associato a figure di donne che si sono distinte per la loro facile attitudine all’omicidio.
La probabile data di nascita sembra essere il 18 aprile 1480. Lucrezia nacque a Subiaco (in provincia di Roma) e ricevette un’educazione adeguata al suo rango. A soli 12 anni fu fatta fidanzare per procura con un nobile spagnolo che poi non sposò.
La storia della sua vita s’intreccia con quella di molti potenti dell’epoca: da Giovanni Sforza a Ludovico il Moro, da papa Alessandro VI a Cesare Borgia fino ad Alfonso d’Aragona. Una girandola di nomi che hanno significato cambiamenti di rotta della sua vita ai quali sembra lei abbia saputo tener testa.
Ricevette incarichi di rilievo quali Governatrice di Spoleto e in seguito di Nepi che suscitarono l’indignazione di alti prelati. Ambedue gli incarichi, svolti diligentemente, le furono assegnati allo scopo di consolarla dalle tristi vicende personali che l’avevano resa sposa abbandonata e poi vedova.
Di sicuro la sua vita fu sempre dominata dalla sete di potere di chi le era più vicino, come il padre ed il fratello con i quali ha avuto legami molto forti e forse dubbi e si concluse all’età di 39 anni nella città di Ferrara dove morì di setticemia dopo il parto.
Parte della sua vita è legata a Sermoneta, dopo che Papa Alessandro VI espropriò i Caetani sul finire del Quattrocento, e s’insediò per un breve periodo nel Castello Caetani che sembra abbia acquistato insieme ad altri feudi appartenuti alla potente famiglia, per la somma di 80.000 ducati d’oro.
Molto è stato scritto e detto su questo emblematico personaggio femminile al quale sono stati dedicati numerosi film e produzioni televisive internazionali trasformando per intere settimane la città di Sermoneta in un unico ed eccezionale set.
L’influenza della presenza femminile nei luoghi dei Caetani ha contribuito in maniera significativa a conservare il loro fascino e prestigio attraverso i secoli. Nel Novecento il Giardino di Ninfa è stato testimone silenzioso di straordinaria energia creativa nel campo della letteratura, grazie alla presenza di alcuni fra i più prestigiosi scrittori internazionali come Truman Capote, Virginia Wolf, Karen Blixen, Tennessee Williams, Thomas Eliot, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Bassani che Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani, ospitò nel Giardino dal quale traevano ispirazione.
Da alcuni mesi nel Giardino è stato inaugurato un Parco Letterario a lei intitolato.