Secondo la tradizione ecclesiastica, la basilica di San Giovanni in Laterano, oltre ad essere la sede vescovile di Roma, è anche in assoluto la chiesa più antica al mondo.
Fu la prima grande basilica cristiana costruita nel IV secolo d.C. dall’Imperatore Costantino, il quale mirava a creare una base salda per il potere imperiale attraverso la religione.
La costruzione della chiesa aveva, quindi, anche una motivazione politica e fu innalzata proprio nel luogo in cui sorgevano le caserme dei soldati che avevano combattuto per il rivale dell’imperatore Costantino, Massenzio, sconfitto nella battaglia di Ponte Milvio. La nuova basilica serviva a cancellarne la memoria e ad affermare che la vittoria dell’Imperatore era avvenuta nel segno di Cristo, così come racconta la leggenda.
La sua struttura avrebbe costituito il modello per molte altre basiliche paleocristiane, con navate dalle altezze estremamente diverse, in modo poter aprire ampie finestre sulle pareti.
Nel giro di milleduecento anni, la Basilica subì un terremoto e un incendio, che distrussero molte delle decorazioni che i papi avevano affidato nei secoli anche a importanti artisti come Pisanello, Arnolfo di Cambio e Giotto.
Soltanto nel 1650 Papa Innocenzo X commissionò a Borromini la risistemazione della chiesa, così come noi oggi ancora la vediamo. L’architetto si concentrò essenzialmente sulla navata centrale, dove dispose i dodici apostoli in nicchie marmoree e invitò i più attivi artisti dell’epoca a realizzare statue, bassorilievi e dipinti.
Molte sono le decorazioni che inventò per le navate laterali, per i pilastri e i raccordi tra le varie zone della chiesa. La facciata fu progettata da Alessandro Galilei nel 1735, secondo uno stile più vicino alla nuova tendenza classicista. All’interno del ciborio che protegge l’altare maggiore sono conservate le reliquie delle teste di San Pietro e San Paolo.