Il borgo fortificato di Castel Sant’Angelo sorge alle pendici dei Monti Reatini, in posizione dominante sull’Alta Valle del Velino, nel punto in cui la Via Salaria attraversa la piana di San Vittorino ricca di acque naturali e sulfuree.
Località termale, è circondato dalle acque del lago di Paterno e quello di Canetra, minuscoli laghetti formatisi con lo sprofondamento del terreno, e soprattutto dal lago sulfureo di Cotilia e delle sorgenti del Peschiera, che rappresentano il primo bacino carsico d’Europa, che alimentano l’omonimo acquedotto di Roma. Il lago di Paterno è profondissimo con acque fredde e limpidissime.
Luogo eletto dai Sabini per svolgere riti religiosi, il lago di Paterno, sacro alla Dea Vacunea e chiamato dai Romani Cutiliae Lacus, era anche detto Umbiliculus Iataliae per la sua posizione geografica: così lo chiamavano Dionigi d’Alicarnasso e Marco Terrenzio Varrone. Nei pressi si trovano i resti della villa, residenza estiva, dell’imperatore Tito Flavio Vespasiano.
Al paese si accede con una porta ad arco a sesto acuto, percorrendo un corridoio coperto ci si inoltra tra le strette vie del borgo e seguendo la via principale si giunge nella parte più alta del colle dove sono i resti del castello, che per un periodo ospitò Beatrice Cenci di Petrella Salto, con l’alta torre di avvistamento detta la Torre Quadrata.
Ad Agosto si svolge il Festival delle Acque e si possono degustare le “Sagne all’Annanzi” fatte con acqua e farina, condite con pomodoro aglio, olio e peperoncino, oltre ai “Pizzicotti”, primo piatto fatto con pasta lievita di pane, pizzicata e immersa in acqua bollente, condita sempre con sugo piccante.