Il Comune di Configni sorge a un’altitudine di circa 550 m; il ritrovamento nei pressi del paese di reperti archeologici, utensili di età preistorica e frammenti di ceramica, indica una presenza umana antichissima.
Nel borgo si trova il castello di Configni che fu fondato nel X secolo in un sito di confine, come attesta lo stesso toponimo, tra la Sabina e Narni. Nel 1027 venne donato a Farfa, solo successivamente il papato concesse il feudo e i castelli di Configni e di Lugnola agli Orsini.
Merita una visita la Chiesa dell’Assunta con un pannello ligneo largo 8 metri e alto 9 intagliato e decorato in oro zecchino.
Poco a nord dal centro urbano di Configni, nelle pendici orientali del Monte Cosce, si trova la Falesia, una parete rocciosa riattrezzata di recente: sulla roccia sono presenti 60 itinerari di arrampicata e vie di arrampicata anche per bambini; immersa nel verde della Sabina, la sua base è abbastanza pianeggiante e posta sotto alberi che la proteggono dal sole. Quando si scende dalla parete è consigliabile una visita al paese, tranquillo e ospitale dove, con sfiziose merende, si potranno soddisfare le esigenze del palato, visitando i locali del paese.
Incastonata nel versante orientale del Monte Cosce nascosta tra i boschi e tra una fitta vegetazione si trova la grotta Rottaccia, costituita da calcari mesozoici. Al suo interno si possono ammirare le stalattiti e stalagmiti, il nome Rottaccia rimanda al termine Grottaccia, parola dispregiativa che incuteva timore a chiunque passasse nelle vicinanze.
Una leggenda parla di presenze demoniache nella grotta, altre ne parlano come luogo di espiazione di colpe, altre ancora come luogo di rifugio di bande, ma per i Confignani essa fu molto significativa perché molte persone vi si rifugiarono durante la guerra. E’ possibile visitare la grotta accompagnati da speleologi o guide esperte.
L’abitato sulle pendici del Monte Cosce, offre un’ottima visuale sulla valle del torrente l’Aia. Il luogo consente di immergersi nella natura con percorsi per escursionisti per amanti della natura e dello sport all’aria aperta. In cima alla panoramica vetta del Monte Cosce si ammira la veduta della Valle del Tevere e per gli appassionati è possibile volare in parapendio.
La cucina locale offre dei deliziosi piatti come gli strengozzi con il prugnolo o con l’asparago selvatico e secondi piatti come l’agnello alla confignana e il pollo alla contadina accompagnati da cicoria di campo.