Sant’Elia Fiumerapido dista pochi chilometri dall’Abbazia di Montecassino e conserva mura poligonali del VI secolo a. C., tratti di un acquedotto romano, chiese medievali, rinascimentali e barocche ricche di opere d’arte; e i Monti Bianchi, una delle aree più selvagge d’Italia.
Fondato intorno al Mille, per oltre 800 anni è stato feudo dell’Abbazia. Il centro storico, malgrado i bombardamenti subiti nella II Guerra Mondiale, conserva lunghi tratti delle mura, alcune torri medievali, e resti delle porte di città.
Raccontano la grande storia di Sant’Elia anche le mura poligonali, del VII-VI sec. a. C., alte anche 5 metri; lunghi tratti dell’acquedotto romano, epigrafi, resti di edifici e due ponti; e poi la chiesa medievale di Santa Maria Maggiore, un po’ fuori dal centro con affreschi e il pavimento a mosaico, magnifica anche per la vista sulla valle.
Da non perdere anche le chiese e le cappelle romaniche nel dedalo di vicoli e porticati del centro storico: tra tutte Santa Maria la Nova, del sec. XIII, con l’organo e il coro intarsiati, del ‘600.
Non solo storia e arte. La cittadina vanta un’area protetta selvaggia, i Monti Bianchi: qui la dolomia bianca rende unico il paesaggio e rari i fiori che vi crescono.
Ottima la gastronomia, ciociara tradizionale ma con l’aggiunta di specialità che meritano un assaggio, come il canascione santeliano, un particolare pane ripieno, il pane ammollo, zuppa di pane e verdure, al quale è dedicata una sagra ad agosto, e la bistecca santeliana, un peperone ripieno, fritto; il tutto accompagnato dall’ottimo Atina DOC, un vino di altissima qualità prodotto da vitigni francesi perfettamente ambientati in quest’area del frusinate.