Sacrofano è un piccolo borgo medioevale di origine vulcanica situato all’interno del Parco di Veio, sulle pendici del monte Musino. Il borgo si trova sull’orlo della caldera dell’antico vulcano di Sacrofano, la cui attività passata ha lasciato due solfatare. Una di queste è raggiungibile con una breve camminata, mentre l’altra può essere ammirata dall’alto di uno strapiombo, godendo di una vista mozzafiato sulle pareti bianche che precipitano verso la vallata verdeggiante.
Un po’ di mitologia si ritrova nel nome di Sacrofano che sembra derivi dal “Sacrum fanum”, cioè dal tempio sacro dedicato a Giove Tonante ed Ercole Musino, i cui resti sono stati rinvenuti sulle pendici del monte Musino. Altri ritengono che il toponimo origini dalla presenza della “scrofa” che qui può vivere in un terreno ideale, ricco di acqua e boschi di quercia. Non a caso sullo stemma del Comune di Sacrofano è raffigurata proprio una scrofa.
I cavalli sono un altro simbolo di Sacrofano, perciò noto come “terra dei cavalli”. “I Cavalli di Tanzi” è la mostra permanente di opere pittoriche contemporanee che ritraggono il cavallo.
Spicca nel borgo il campanile romanico della Chiesa di San Giovanni Battista dell’XI secolo. Nel vestibolo della chiesa è conservata una grande campana che funzionò fino al 1799 e custodisce un’iscrizione del 1357.
Passeggiando tra le vie del centro s’incontra l’antico Ghetto Ebraico vissuto sino all’Unità d’Italia. Raggiungete poi Palazzo Placidi – Serraggi, edificio settecentesco in stile tardo barocco, e la Chiesa di San Biagio, risalente alla seconda metà del 1400 e rimaneggiata nel 1700. Sono magnifici il soffitto a cassettoni dorato e le tele che ricordano i miracoli del Santo Patrono a cui la chiesa è dedicata.
Le bellezze naturali e archeologiche nei dintorni di Sacrofano sono raggiungibili con gli itinerari a piedi, a cavallo e in mountain bike, immersi nella florida Macchia di Sacrofano. Nel sito archeologico di Monte Musino un tempo sorgevano i resti di un altare dedicato a Giove e oggi vi s’incontrano cavalli e vacche maremmane.
Un tempo Sacrofano apparteneva alla città etrusca di Veio, l’Agro Veientano, per poi far parte dei possedimenti della chiesa. Successivamente fu “incastellato” a protezione dalle invasioni dei Saraceni fino a divenire feudo degli Orsini e dei Chigi.
Il suo passato rivive ogni anno a settembre quando si disputa il Palio della Stella. La rievocazione storica in costume d’epoca si basa su una leggenda popolare medievale. Si narra che al tempo delle Crociate il cavaliere Desiderio si innamorò di Tommasina. Il lieto fine giunse dopo una sfida tra il nobile cavaliere e un tiranno che soggiogava Sacrofano. Ogni anno, le sette contrade si contendono il Palio in un torneo a lancia e cavallo, cercando di infilzare le tre stelle, colpire i tre anelli e il “Saraceno” nel minore tempo possibile.
Il Tevere Day a ottobre è invece una grande festa sul fiume che per 3 giorni mette in programma circa 150 eventi lungo le sponde del Tevere, passando per Nazzano, Capena, Formello, Sacrofano, Roma fino a Ostia e Fiumicino. Le attività sportive, culturali e ambientali si snodano lungo un percorso di oltre 80 km.
Assaggiate i semplici piatti della tradizione contadina, come le pappardelle al cinghiale, festeggiate nella sagra a fine ottobre, o lo Zaccagnotto, una fettuccina corta e spessa preparata con solo acqua e farina. Oppure l’acquacotta, una zuppa di erbe spontanee, olio d’oliva, pecorino, uovo e pane raffermo abbrustolito. Degustate la ciambella di San Nicola, tipico dolce donato ai bambini il 6 dicembre alla Festa del Santo.